Se a fare i Pacs fosse il centrodestra

di Pierluigi Battista

  Se, vinte eventualmente le elezioni, i leader  del centrodestra sorprendessero tutti e la  proponessero loro, un`intelligente, equilibrata,  pragmatica tutela giuridica delle coppie  non sposate? Archiviata la stagione dei vaniloqui ideologici sui Dico, degli stentorei proclami para-zapateristi  di una sinistra che pretendeva di rivitalizzare  la propria anima depressa in un velleitario braccio  di ferro con la Chiesa, non potrebbe il centrodestra  fare come nella Francia di Sarkozy e abbreviare i tempi  burocraticamente dilatati del divorzio all`italiana, inferno  di carte bollate e di attese crudeli ed insensate?  Se insomma il centrodestra separasse ciò che è da separare,  scioglierebbe un equivoco, stabilirebbe un limite,  si dimostrerebbe (magari fosse vero) autenticamente  cristiano e non clericale.   Sarebbe il segnale di una politica laica e non laicista.  

Attenta alla sfida cattolica sui temi fondamentali e  non negoziabili della vita e della morte (sull`aborto,  sullo status interamente umano degli embrioni, sull’ eutanasia) e laicamente duttile sulle leggi che registrano  una situazione di fatto, regolandone diritti e modalità.  Sarkozy rompe con il dogmatismo della religione  repubblicana riconoscendo come Tocqueville la centralità  pubblica del cristianesimo come risorsa indispensabile  di una robusta democrazia liberale: ma il  presidente francese non è nemmeno sfiorato dalla tentazione  di manomettere i Pacs.

Bush si dichiara nemico  giurato del crimine   dell`aborto, ma non ha  mai promesso all`America  del risveglio religioso  una revisione restrittiva  della legislazione divorzista.  Sanno distinguere tra  legge e morale, etica e diritto,  valori e norme ragionevoli  che servono principalmente  a risolvere i problemi  pratici dei cittadini.   Apprezzino il valore di questa distinzione anche in  Italia.

Un conto è il richiamo religioso, scioccamente  disertato dal laicismo ideologico, alla sacralità della vita,  alla tragedia della soppressione di una persona, al  delirio onnipotente di una tecnoscienza versata alla  manipolazione di minuscoli esseri umani da sacrificare  nell`indifferenza asettica dei laboratori. Ma altra cosa  sono i commi di una legge da affidare alla competenza  non di un`alta autorità morale, bensì a quella degli  avvocati matrimonialisti.

Un conto è la sfida culturale  al secolarismo noncurante e soddisfatto di sé, un  altro è l`amministrazione delle pensioni di reversibilità  e delle locazioni d`affitto: materia squisitamente profana,  che esige la compilazione di un modulo e non la   risposta agli interrogativi primari sul significato della  vita e del mondo. Intransigente sui temi che contano  davvero, il centrodestra italiano non confonda la doverosa  sensibilità ai valori che non sono disponibili al  mercanteggiamento della politica con la pia genuflessione  davanti alle telecamere accese. Sia indulgente  con i cittadini italiani, così come i loro leader sono indulgenti  con se stessi, alle prese con lo scombinato e  vitale disordine di vite affettive, matrimoniali e para-matrimoniali  non proprio ligie all`ortodossia. Non  mescoli il sacro con le pratiche timbrate da esibire negli  uffici dell`anagrafe. Spiazzerebbe tutti e premierebbe  il rigore morale a spese del bigottismo di maniera.  Se lo facesse (ma non lo farà).