Quali le frontiere della procreazione?

La Stampa
Valentina Arcovio

Una donna ha deciso di donare il proprio utero alla figlia: sarà un trapianto unico al mondo, ma quali sono oggi le possibilità la scienza offre alle coppie che non possono avere figli?
Oggi ci sono diverse alternative per aiutare le coppie che non possono avere figli: dal trapianto di utero, appunto, come nel caso della mamma svedese, all’affitto dell’utero di un’altra donna, fino alla donazione di spermatozoi e ovociti. Senza contare le tecniche di procreazione assistita che negli ultimi 50 anni si sono fatte sempre più precise e sofisticate. Ogni intervento è orientato a risolvere il singolo problema che impedisce alla coppia di concepire.

Quali sono le cause della sterilità femminile?
La maggior parte dei problemi di sterilità nelle donne è causata da problemi ovulatori, il più delle volte provocati da malattie: la menopausa precoce, in cui le ovaie smettono di funzionare prima dell’età normale; la sindrome dell’ovaio policistico, in cui le ovaie non rilasciano l’ovulo con regolarità o non lo producono sano; il blocco delle tube di Falloppio, dovuto all’endometriosi; problemi fisiologici all’utero o fibromi uterini. Il rischio infertilità può però aumentare anche in caso di fattori associati all’ambiente o allo stile di vita: età, stress, obesità, anoressia, fumo, farmaci.

Quali sono le soluzioni a disposizione delle donne?
Ce ne sono diverse e tutte dipendono dal problema specifico. Si va dalle terapie farmacologiche fino a interventi chirurgici ad hoc. C’è poi la possibilità di sottoporsi all’inseminazione artificiale, una tecnica che prevede di iniettare il liquido seminale appositamente preparato del partner o del donatore. Poi ci sono altre tecniche di riproduzione assistita e nei casi più gravi si può arrivare al trapianto di utero.

Come funziona il trapianto di utero?
Si tratta di un intervento innovativo, sperimentato qualche anno fa sui conigli. L’utero viene trapiantato per mezzo di una tecnica in grado di collegare i principali vasi sanguigni, garantendo una corretta irrorazione dei tessuti. L’intento degli scienziati è quello di permettere alla donna di utilizzare l’utero solo per concepire e partorire e poi rimuoverlo per evitare di dover assumere farmaci anti-rigetto.

In cosa consiste invece l’utero in affitto?
Quando una donna si sostituisce a un’altra nella gravidanza e nel parto si definisce "madre surrogata" (o volgarmente "utero in affitto"). Si distinguono due forme di maternità surrogata: tradizionale e gestazionale. Nella prima il seme del padre viene utilizzato per fecondare tramite un’inseminazione la madre surrogata. Il secondo tipo consiste nel trasferimento nell’utero della madre surrogata di embrioni formati con il seme del padre ricevente e con gli ovociti della madre ricevente.

Quali sono le cause della sterilità maschile?
Può essere causata da problemi fisici, come da testicoli che non producono sperma in quantità sufficiente, da spermatozoi che non funzionano nel modo corretto e da problemi ormonali. Anche per gli uomini l’ambiente circostante e gli stili di vita possono compromettere la fertilità.

Quali le soluzioni per lui?
Le terapie che riguardano l’infertilità maschile sono suddivise fra chirurgiche o terapeutiche (cure antibiotiche, antinfiammatorie, ormonali). Le vie chirurgiche sono quelle per le quali il problema di infecondità o sterilità non dipende da fattori condizionabili. L’unica soluzione per le coppie in cui è l’uomo ad essere sterile in modo irreversibile è ricorrere all’inseminazione artificiale della partner.

Qual è la situazione in Italia?
Il nostro Paese è tra quelli più all’avanguardia nel campo della procreazione assistita. Il Registro Nazionale Italiano della Procreazione Medicalmente Assistita, attivo presso l’Istituto Superiore di Sanità, ha contato dal 2005 fino oggi la nascita di quasi 32 mila bambini in provetta. Tuttavia, la legge 40 ne ha limitato fortemente le potenzialità, almeno fino alla sentenza della Corte Costituzione fino al 2009, che di fatto ha smontato la legge nei suoi tre punti essenziali: l’obbligo dell’impianto contemporaneo degli embrioni nell’utero delle pazienti, il divieto di fare diagnosi pre-impianto e il divieto della fecondazione eterologa.

Quali sono gli scenari della medicina della riproduzione?
La ricerca si focalizza su diversi trattamenti di stimolazione ovarica con lo scopo di indurre una produzione maggiore di follicoli maturi e aumentare il successo di una gravidanza. Un altro settore di ricerca all’avanguardia è lo studio dei metaboliti rilasciati nel terreno di coltura dall’embrione. Grazie a un "biospectroscopio" gli scienziati vogliono capire quale embrione ha un potenziale maggiore di svilupparsi rispetto agli altri.

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