Pannella intervista sul Corsera: «Speravo cambiasse, è uguale a Ruini»

Angela Frenda
Marco Pannella: dall’Europa all’Onu serve una mobilitazione contro i fondamentalismi di Benedetto XVI.

Il giorno dopo l’elezione di Ratzinger, a sorpresa, fu tra quelli che invitò a non drammatizzare semplificando: «Benedetto XVI ci riserverà molte sorprese, vedrete. Non si può escludere possa realizzare proposte sconvolgenti». Ma Marco Pannella ha fatto subito dopo una veloce marcia indietro. Dichiarando il giorno stesso del referendum: «Ho sperato che il carisma lo trasformasse. Non è accaduto. Il Papa è espressione massima di un blocco di poteri mai così forte». Blocco di potere che per il leader dei Radicali, alla luce anche delle ultime esternazioni dl Ratzinger, appare sempre più evidente: «Sì, quel “blocco di poteri” è fortissimo.

Ma è, al contrario, pressoché nulla la forza spirituale, etica, morale dell’attuale potere Vaticano e delle gerarchie ecclesiastiche anche presso il popolo dei fedeli. Si rovescia ovunque uno tsunami di immenso potere, immagini faraonico-hollywoodiane, con scenografie che richiamano in modo preoccupante le immense manifestazioni popolari di tutti i regimi autoritari e totalitari. Dietro tutto questo si punta a conquistare e usare con violenza il “braccio mondano” degli Stati, quelli democratici e di diritto, considerati come i veri nemici da sottomettere».

Questo Papa ha contestato le coppie di fatto. Deluso?

«Non mi ero mai illuso. Per quanto gravi questi attacchi, c’è altro di ancor più grave dei vecchi riflessi sessuofobi o omofobi. Oggi, sotto attacco feroce, un po’ ovunque, sono i credenti cattolici. Sono senza voce, alluvionati e travolti dalle televisionì del duopolio letteralmente occupate da ecclesiastici di potere. Io vorrei supplicare tutti a cercare di conoscere e rispettare l’angoscia nella quale stanno vivendo migliaia di parroci, di religiosi, di suore, di cattolici formatisi nell’ispirazione del Concilio Vaticano II».

Il presidente Ciampi, nel suo incontro con Benedetto XVI, ha sottolineato con forza la laicità dello Stato.

«Già, ma la replica di Papa Ratzinger è stata un’altra occasione per ribadire che la sua “Chiesa” riconosce solamente la “Libertà nel bene”. Sempre più ci ripete che il suo Stato “laico” è quello che accetti di essere e riconoscersi come braccio mondano del monopolio chiesastico dell’Etica, della Morale, della Dottrina della verità; compito degli Stati è di tradurlo in leggi e norme, in divieti e in punizioni conseguenti. Al “relativismo cristiano’ del cardinale Martini la risposta è quella, purtroppo prevista e paventata da tanta parte dei teologi cristiani e cattolici».

E, adesso, il nuovo catechismo, nel quale c’è un invito alla tutela dell’embrione.

«Di cosa ci sorprendiamo? Lo Stato Città del Vaticano è l’ultimo Stato assoluto che la storia contemporanea conosca; al suo interno nessuna divisione dei poteri; il Pontefice è teoricamente crocifisso da un immane compito di unico proprietario e responsabile, gestore e custode di immensi “beni