NIENTE È IMPOSSIBILE: PAROLA DI SUPERMAN (Gazzetta di Parma)

<b>18 Luglio 2003</b> – Chi non ricorda Superman, il supereroe dall'animo puro e dalla forza smisurata, simbolo della lotta contro le ingiustizie? E come non associare le imprese del personaggio al volto (e al corpo) di Christopher Reeve, ben quattro volte Superman dal 1978 al 1987? Molti ricorderanno la tragica caduta da cavallo che, dal 1995, costringe l'attore sulla sedia a rotelle, paralizzato dal collo in giù. Da quel giorno Christopher Reeve cambia radicalmente il senso della propria esistenza: deve costruirsi una nuova identità, in assoluta dipendenza dagli altri, proprio lui che, almeno al cinema, era l'icona della potenza. Come riuscire ad accettarsi? Come continuare ad essere un marito e un padre?

Reeve, in questo suo secondo libro dopo l'incidente (Niente è impossibile, Ed. Ponte alle grazie, 2003, pagg 161, 13 euro), si racconta e racconta, con grande dignità e serenità, di tutte le difficoltà quotidiane che un mieloleso deve affrontare e dei traguardi che ha raggiunto grazie ad un intenso (e costosissimo) programma di riabilitazione. Parla dell'importanza dell'umorismo, delle trovate esilaranti dell'amico attore Robin Williams, che va a trovarlo in ospedale vestito da chirurgo pazzo, della religiosità, della speranza e della forza d'animo, grazie alle quali, nonostante i numerosi e lunghi momenti bui, è riuscito a ricostruirsi una vita.

Ma, parlando di sé, il nostro Superman fa una chiara e dettagliata denuncia del sistema assicurativo americano che non permette a malati nelle sue stesse condizioni ma economicamente meno agiati, di raggiungere i suoi medesimi traguardi; altrettanto sinceramente ci parla delle battaglie politiche e degli ostacoli che incontra l'uso terapeutico delle cellule staminali, nonostante possa servire a salvare e migliorare la vita di tanti malati. Proprio per spronare la ricerca scientifica sulle lesioni spinali Reeve fonda la Christopher Reeve Paralysis Foundation e, nel maggio 2002, un centro a suo nome per il sostegno dei malati e delle famiglie dei mielolesi. Insomma questo non è uno di quei libri strappalacrime da regalare a nonne e malati: è un racconto positivo e sorridente della vita di un uomo che ogni giorno rinnova la sua volontà di vivere e per cui davvero niente sembra impossibile.
Una nota tutta italiana: attenzione ai cognomi di diversi medici e infermieri citati nel libro, molti sono di casa nostra. A proposito di ricerca, non è un bell'esempio di fuga di cervelli?

<i>di Mariadele Di Fabbio</i>