Reeve, in questo suo secondo libro dopo l'incidente (Niente è impossibile, Ed. Ponte alle grazie, 2003, pagg 161, 13 euro), si racconta e racconta, con grande dignità e serenità, di tutte le difficoltà quotidiane che un mieloleso deve affrontare e dei traguardi che ha raggiunto grazie ad un intenso (e costosissimo) programma di riabilitazione. Parla dell'importanza dell'umorismo, delle trovate esilaranti dell'amico attore Robin Williams, che va a trovarlo in ospedale vestito da chirurgo pazzo, della religiosità, della speranza e della forza d'animo, grazie alle quali, nonostante i numerosi e lunghi momenti bui, è riuscito a ricostruirsi una vita.
Ma, parlando di sé, il nostro Superman fa una chiara e dettagliata denuncia del sistema assicurativo americano che non permette a malati nelle sue stesse condizioni ma economicamente meno agiati, di raggiungere i suoi medesimi traguardi; altrettanto sinceramente ci parla delle battaglie politiche e degli ostacoli che incontra l'uso terapeutico delle cellule staminali, nonostante possa servire a salvare e migliorare la vita di tanti malati. Proprio per spronare la ricerca scientifica sulle lesioni spinali Reeve fonda la Christopher Reeve Paralysis Foundation e, nel maggio 2002, un centro a suo nome per il sostegno dei malati e delle famiglie dei mielolesi. Insomma questo non è uno di quei libri strappalacrime da regalare a nonne e malati: è un racconto positivo e sorridente della vita di un uomo che ogni giorno rinnova la sua volontà di vivere e per cui davvero niente sembra impossibile.
Una nota tutta italiana: attenzione ai cognomi di diversi medici e infermieri citati nel libro, molti sono di casa nostra. A proposito di ricerca, non è un bell'esempio di fuga di cervelli?
<i>di Mariadele Di Fabbio</i>