È morto Luca Coscioni An: un esempio di dignità

Si terranno domani pomeriggio in piazza del Popolo a Orvieto i funerali del presidente dei Radicali Luca Coscioni scomparso ieri mattina. A dare la notizia, è stato Marco Pannella in diretta a Radio Radicale. Coscioni, 39 anni, era affetto da quasi dieci anni da sclerosi laterale amiotrofica ed era diventato un simbolo nella battaglia per la libertà di ricerca. ”Siamo vicini alla famiglia e ai radicali italiani per la scomparsa di Coscioni, esempio di coraggio e coerenza. Rimarrà, per il mondo politico e non, un modello di dignità che testimonia un grande amore per la vita”, ha affermato il portavoce di An Andrea Ronchi. Parole di cordoglio anche da parte di Altero Matteoli: «Quando gli uomini si battono in quel modo, con onestà intellettuale — ha detto il ministro dell’Ambiente — in un mondo in cui è facile passare da uno schieramento all’altro, non posso che avere un apprezzamento per come ha vissuto difendendo le proprie idee». Il ministro della Salute, Francesco Storace, ha appreso a Bruxelles della morte di Coscioni e ha inviato un telegramma alla famiglia, ricordando «un uomo forte e coraggioso, che ha lottato fino alla fine, non solo per sè, ma per i diritti di tutti coloro che sono meno fortunati e vivono, ogni giorno, una condizione difficile, legata a disabilità fisiche o psichiche». Per Giorgia Meloni, presidente nazionale di Azione Gfovani, «aldilà delle posizioni divergenze e della nostra visione del mondo contrastante, la scomparsa di Coscioni è una grave perdita per tutto il mondo politico nazionale». «L’esponente dei Radicali italiani —aggiunge — è stato per tutti un esempio importante soprattutto per quel che riguarda l’impegno e la passione». «Il suo modo di intendere la politica, volta alla partecipazione ed al coinvolgimento – conclude Meloni – lo hanno caratterizzato negli anni, nonostante la terribile malattia che lo ha colpito ma che non gli ha impedito di portare avanti la battaglie nelle quali credeva».