A Milano terapia genica per tutti i bimbi del mondo

Ricerca scientificaImmunologia applicata, terapia genica, medicina rigenerativa, terapia cellulare dei tumori, neuroscienze. Fiori all’occhiello dell’Italia biomedica. Buona la media, poche le eccellenze capaci di attirare malati e ricercatori dall’estero. Si contano sulle dita di una mano, tutte a Milano. Frutto, per lo più, di investimenti intelligenti da parte di associazioni e charity quali l’Aire (Associazione italiana ricerca cancro) e Telethon.

La terapia genica messa a punto dall’Istituto San Raffaele di Milano (Hsr-Tiget) è l’unica al mondo a funzionare. Il punto lo fa il New England Journal of Medicine: sconfitta l’Ada-Scid in modo sicuro ed efficace. Il San Raffaele di Milano è quindi il centro di riferimento mondiale per la cura di questa grave malattia genetica. Ad oggi si possono considerare guariti del tutto nove bambini, provenienti da vari Paesi del mondo: Arabia Saudita, Belgio, Colombia, Germania, Palestina, Svizzera, Venezuela. Per altri tre bambini (provenienti da Brasile, Canada e Qatar) trattati di recente si attendono risultati a lunga distanza. Il direttore scientifico del San Raffaele, Maria Grazia Roncarolo, aggiunge: «Il nostro protocollo è oggi preso a modello e utilizzato in tutto il mondo». Altre eccellenze? «L’immunologia applicata, la medicina rigenerativa, la terapia cellulare dei tumori». E Gianvito Martino, neuroimmunologo, il più atteso al mondo per i test sulla Sla. Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas, è tra i big mondiali sull’immunologia: dal laboratorio al letto dal malato. Umberto Veronesi indica l’Ifom di Milano (finanziato in buona parte dall’Airc): nanotecnologie, geni e staminali tumorali, nutriceutica. «Vi arrivano ricercatori da tutto il mondo». A conti fatti, però, i nostri «cervelli» brillano più all’estero. In casa, si sa, nemo è profeta. Ancor meno se i soldi sono pochi.