Londra, suicidio assistito: i Pari respingono l’emendamento per moderare la legge

di Kaya Burgess; traduzione di Francesco Sani

times on line logoL’istanza per moderare la legge sul suicidio assistito e’ stata respinta dalla Camera Alta martedi’ sera. I Pari hanno votato con 194 a favore e 141 contro per respingere la proposta di permettere a terzi di aiutare un malato terminale a recarsi in paesi dove il suicidio assistito e’ permesso. Tutti e tre i partiti principali avevano dato carta bianca ai Pari sul voto in materia di questo emendamento alla Coroners and Justice Bill [Legge su Periti Medici e Giustizia, NdT], che era stato presentato dai laburisti Lord Falconer of Thoroton e Baroness Jay of Paddington (ex leader della Camera Alta), e che era stato criticato sia dall’ex Arcivescovo di Canterbury Lord Carey of Clifton sia da altri leader ecclesiastici.

Nel discutere l’argomento, Lord Falconer ha detto ai Pari che gia’ centoquindici cittadini britannici si erano recati in Svizzera a morire e che sebbene vi fossero state inchieste nessuno [di coloro che avevano prestato aiuto] e’ stato processato: “E’ evidente in modo assoluto che la legge e’ emarginata: essa non e’ applicata dal procuratore capo, dal momento che non rispecchia piu’ la situazione attuale. Di conseguenza, abbiamo quest’orrore: persone che si debbono recare all’estero per porre fine alla loro vita senza i loro cari”. Il Reverendissimo Michael Langrish, vescovo di Exeter, la cui figlia trentenne e’ affetta da sindrome di Down, ha dichiarato che l’emendamento sarebbe una “pietra miliare legislativa verso una brutta china, e che introdurrebbe con graduale incremento il suicidio assistito nel Regno Unito”.ù

Fortemente contraria all’emendamento e’ anche Baroness Campbell of Surbiton, membro indipendente della Camera Alta ed ella stessa gravemente disabile, dichiarando che secondo le nuove clausole il suo profilo avrebbe tutti gli elementi necessari affinche’ lei potesse essere accompagnata all’estero: “Approvando l’emendamento si darebbe via libera al suicidio assistito di stato, seppure all’estero”. Ha poi aggiunto: “Se passasse l’emendamento, credo che farebbe pressione in maniera nuova e spiacevole sui malati terminali e sui disabili che si sentono vicini alla morte: alcuni di essi potrebbero convincersti che la morte sia preferibile ad essere aiutati, a continuare a combattere, e a vivere con dignita’ ”.

La laburista Baroness Kennedy of the Shaws, avvocato della Corona, ha cosi’ ammonito: “Cambiando una legge per i giusti motivi si possono avere dei risultati inaspettati e controproducenti: mi preoccupa che questo emendamento sia capace di creare un clima in cui malati terminali, disabili, anziani ed ammalati vengano a sentirsi ancor piu’ vulnerabili, od in cui sorga un’aspettativa che essi debbano prepararsi al suicidio”. L’ex Segretario alla Sanita’ durante il precedente governo conservatore, Lord Waldegrave of North Hill, ha dichiarato che l’emendamento potrebbe “spalancare le porte ad un cambiamento di opinione su tutti i fronti tra cui la ripartizione delle risorse: l’amministrazione del servizion sanitario deve avere la liberta’ di escludere la distribuzione delle risorse a questo scopo, e dichiarare che questo non verra’ preso in considerazione”. Ha poi aggiunto: “Le burocrazie, per loro natura, non hanno un’anima e, provviste di criteri generali, possono muoversi velocemente in una direzione inaspettata e diversa da chi giudichi ciascun caso individualmente”.

Tuttavia, l’ex Ministro della Sanita’, il laburista Lord Warner, si e’ detto in sintonia con Lord Falconer, il cui emendamento e’ “ristretto e ben mirato”, dicendo anche ai colleghi della Camera Alta che esso “sarebbe ben piu’ consono alla realta’ del ventunesimo secolo, in cui una percentuale degli abitanti del Regno Unito, che ci piaccia o no, continuano a recarsi all’estero per morire”.