Le quattro battaglie che vorrei

 

L’onorevole Bersani ha annunciato una serie di week end in cui con il metodo del "porta a porta" il Pd ascolterà le ragioni e le proposte dei cittadini/elettori. Di recente ho scritto un "appello al Pd" sul quale ho raccolto in due settimane di lavoro solitario 150 firme di persone – da Alberto Abruzzese a Mina Welby – che fanno riferimento a diverse aree politiche e culturali. Nel documento (che trovate sul sito dell’Unità e dell’Espresso) si invita il Pd a formulare, su alcuni temi particolarmente sentiti dai cittadini, proposte che segnino una coraggiosa rottura con i silenzi e le ambiguità del passato. Nell’appello si chiedono quattro cose. Due sono provvedimenti da fare con la massima urgenza: una riforma elettorale per cui dai "nominati" si torni agli eletti; una stringente normativa sul conflitto di interessi. Le altre sono due proposte secche: taglio del 30% degli scandalosi costi della politica; certezza della pena, sensibilmente inasprita, per l’evasione fiscale. Con queste due ultime azioni si potrebbero recuperare, nel giro di pochi anni, risorse per circa 100 miliardi di euro. Questo "tesoro", pari a tre o quattro finanziarie, consentirebbe – per fare un esempio – di dare oltre 1.000 euro al mese a ciascuno degli otto milioni di poveri censiti dall’Istat. Con queste risorse sarà possibile affrontare i problemi prioritari per il futuro del paese: 1) i molti drammi del mondo del lavoro, che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica; 2) risorse aggiuntive per i settori che condizionano il futuro del paese: scuola; università e ricerca; cultura; 3) sul piano della solidarietà sociale e della salute, politiche di sostegno alle famiglie, nomine di dirigenti qualificati nella Sanità, assicurazione obbligatoria per i tre milioni di disabili e di anziani non autosufficienti; 4) ripristino della legalità, lotta alla corruzione, riforma della giustizia con processi che si concludano in tempi certi, difesa della indipendenza della Magistratura, contrasto deciso del degrado e delle violazioni del vivere civile, soprattutto nelle grandi città; 5) laicità dello Stato e nuovi diritti civili: testamento biologico, unioni di fatto, divorzio breve, leggi "inclusive" sulla emigrazione, interventi sulle carceri per evitare la vergogna della degradazione umana e dei suicidi. Agendo su queste leve si possono anche gettare le basi per affrontare altri gravissimi problemi che affliggono da sempre l’Italia (debito pubblico, Mezzogiorno, criminalità organizzata, politica industriale, ambiente) e che devono divenire i capitoli centrali di un programma di governo più complessivo e di più lunga durata.

 

© 2010 L’Unità. Tutti i diritti riservati