Le mamme credono nelle staminali. Sono sempre di più in Italia le donne in gravidanza che decidono di conservare le preziose cellule contenute nel sangue del cordone ombelicale. I numeri parlano chiaro: ben 30 mila fra il 2005 e il 2010, erano già 18 mila nel 2009, con un 30%. in più rispetto all’anno prima.
Tenere per sé o per i propri figli l’enorme patrimonio costituito dai milioni di cellule staminali estratte dal cordone ombelicale è una scelta che si fa sempre più coscientemente. E una vera “assicurazione” per la vita. Impiegate per la cura di oltre 80 patologie, le staminali possono essere trapiantate per il trattamento di linfomi e leucemie talassemie, malattie genetiche e metaboliche e tumori neuronali.Si mantengono in vita attraverso la “crioconservazione”: una tecnica di congelamento che permette di custodire campioni di cellule staminali, gameti ed embrioni in azoto liquido o gassoso. La temperatura viene abbassata lentamente (se lo si facesse velocemente, le cellule scoppierebbero in mille pezzi, come succede alle bottiglie in freezer) fino a farla arrivare a meno 196 gradi centigradi, quando i processi di invecchiamento si arrestano e la cellula rimane all’età che aveva nel momento in cui è stata prelevata.
Le staminali sono considerate una delle materie prime nelle terapie di medicina rigenerativa. E chissà che cos’altro si potrà fare in futuro grazie ai progressi della scienza, per esempio fra 25 anni. Si, perché così a lungo può essere conservata questa preziosa risorsa del nostro corpo. Si estraggono al momento del parto quando all’interno del cordone -.ombelicale continua a scorrere sangue fra l madre e il piccolo. Il prelievo si effettua inserendo un ago nella vena cordonale in maniera assolutamente sicura e indolore sia per l mam ma che per il bambino. La sacca di sangue raccolto viene trasportata da un corriere specializzato a un laboratorio che esaminerà la quantità e la vitalità- delle cellule staminali contenute nel cordone, dopodiché verranno custodite nelle “biobanche” europee. Infatti la legge in Italia, per ragioni puramente etiche, non consente l’uso autologo (per se stessi), ma la conservazione può avvenire solo in banche private all’estero. Ce ne sono in Inghilterra, Germania, Svizzera, Belgio e anche a San Marino.
Ma se le mamme donano di più, il sistema pubblico perde colpi e riesce a “bancare” sempre meno.
Nel nostro Paese i cordoni ombelicali vengono spesso conservati male e non rispettano le norme Ue. Secondo le ultime stime, il 90% finisce fra i rifiuti ospedalieri e su 15 mila donazioni l’anno solo il 30% raggiunge le banche. Un altro aspetto riguarda i costi. Se si tratta di banche private, il prezzo di tutta l’operazione, dal prelievo al trasporto entro 48 ore nel centro prescelto fino alla conservazione per 20 anni, non è proibitivo: 2-3 mila euro tutto compreso. Un numero verde, 800 122 999, e un sito www.futurastemcells.it, per saperne di più.
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