Si chiama "Libertà di parola" ed è un servizio gratuito di assistenza perla comunicazione rivolto ai disabili gravi per la perdita progressiva della parola e destinato ai pazienti affetti da Sia (sclerosi laterale amiotrofica) o da patologie assimilabili. E il progetto realizzato per la prima volta in Italia dalla As13 Genovese su iniziativa della Regione Liguria che ha stanziato un contributo di 80 mila euro. L’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione dei gruppo consiliare regionale dei Verdi, i Radicali Italiani e l’associazione Luca Coscioni. Oltre ad un finanziamento parziale per l’acquisto dei costosi macchinari (computer e sintetizzatori vocali) in grado di trasformare la residua attività di movimento dei paziente in voce artificiale, sfruttando il movimento degli occhi o di un dito, il progetto prevede anche un affiancamento personalizzato in grado di seguire le evoluzioni cliniche delle persone malate (a Genova inizialmente saranno 8), per sfruttare al meglio le potenzialità di queste tecnologie.
«La Liguria è la prima regione italiana ad aver realizzato un progetto di questo tipo – spiega Gabriella Dodero, docente universitario e presidente della Cellula Coscioni di Genova – Una consulenza ai malati che, trovandosi di fronte ad una strumentazione tecnologicamente avanzata forse non ben conosciuta o estranea a chi magari anche prima di ammalarsi non aveva troppa dimestichezza con i computer, potrebbero non riuscire ad utilizzare al meglio questi strumenti che sono effettivamente molto costosi». Tra i sostenitori del progetto anche il presidente regionale dei verdi Cristina Morelli. «Sono macchinari fantastici per chi non ha modalità di espressione e possono cambiare la vita di una persona. È una battaglia per i diritti e noi Verdi insieme ai Radicali siamo fieri di portarla avanti».