Chi è veramente a favore della vita, non può che impegnarsi per la piena applicazione della Convenzione [la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, N.d.R.].
LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, esprime tutto il suo sconcerto di fronte alle posizioni espresse da alcuni Consiglieri Comunali della città di Milano, che non intendono votare l’Ordine del Giorno con cui l’Amministrazione Comunale si impegnerebbe a rispettare i princìpi della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, in nome di presunti argomenti "pro life".
Chi è veramente a favore della vita, non può che impegnarsi per la piena applicazione della Convenzione.
La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità è stata approvata in modo assolutamente bipartisan dal Parlamento italiano; ci si aspetterebbe da rappresentanti istituzionali della Repubblica Italiana un maggior rispetto nei confronti di quella che è a tutti gli effetti una Legge dello Stato italiano. Prendiamo atto, invece, che il Comune di Milano rischia di essere l’unico Comune in Italia a proporre una discussione pretestuosa come questa.
La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità è un inno al diritto alla vita e in nessuna parte e in nessun articolo, vi è alcun riferimento a strumenti di controllo eugenetico. Tutto il contrario.
La Convenzione, infatti, parte dal presupposto che le persone con disabilità, indipendentemente dal tipo e dalla gravità della stessa, sono innanzitutto persone e i diritti a cui si fa riferimento non sono altro che la declinazione di quelli previsti dalla Carta dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Piuttosto che preoccuparsi di pseudo-interpretazioni, alquanto discutibili, i Consiglieri farebbero bene a chiedersi come si concilia il diritto alla vita con l’azzeramento del Fondo per la Non Autosufficienza, il dimezzamento del Fondo Sociale, la mancata approvazione dei LEA, l’attacco alla Legge 68 per il diritto al lavoro dei cittadini con disabilità e quanto sta avvenendo nelle sedi INPS, dove persone anche con grave disabilità sono sottoposte a visite di controllo spesso umilianti e degradanti.
L’approvazione di un Ordine del Giorno da parte del Consiglio Comunale di Milano non riguarda i cittadini con disabilità milanesi, ma il Comune di Milano e l’insieme dei cittadini. In questa occasione, quindi, crediamo sia doveroso rendere merito all’assessore Giovanni Landi Di Chiavenna per tutto quello che il suo assessorato sta facendo in materia di riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.
Come LEDHA, a nome delle oltre duecento realtà associative lombarde che rappresentiamo, vogliamo dire con chiarezza che la Convenzione o la si approva così come è, o non la si approva. Emendamenti, precisazioni, sofismi vari non sono assolutamente accettabili e contro di essi la nostra posizione non potrà che essere ferma ed irremovibile.
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