Roma. "Non si può delegare a tecnici privi di legittimazione democratica una decisione che attiene al diritto alla vita". Con queste parole, il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ha annunciato l’intenzione di sottoporre alle Camere la questione dell’utilizzo in Italia della pillola abortiva RU486. "Non solo è possibile – ha aggiunto Gasparri – ma è necessario che se ne occupi il Parlamento. Lo faremo senz’altro a settembre respingendo le patetiche intimidazioni della sinistra, che non ci impressionano e non ci fermano". D’accordo si è dichiarato il deputato dell’ Unione di Centro, Luca Volontè: "Ben venga l’iniziativa di portare la questione in Parlamento. Attendiamo che la maggioranza spieghi però come e in che termini, visto che un’analoga indagine sulla pillola assassina è stata compiuta nella scorsa legislatura su nostra iniziativa".
Il segretario de La Destra, Francesco Storace, ricorda invece quando, da ministro della Salute, bloccò l’introduzione in Italia della kill pill. "Purtroppo non c’è stato ora lo stesso coraggio di ieri..", ha aggiunto. Infine, i radicali, tra i principali sostenitori dell’aborto fai-da-te, rilanciando dicendo che la "proposta di istituire e avviare un’indagine parlamentare sulla RU486 è un film già visto e nemmeno dei migliori".