Mina Welby e Marina Garaventa: due donne toccate da vicino dalla malattia, la prima indirettamente, la seconda in prima persona. Due testimonianze forti, anzi fortissime a confronto domani pomeriggio alle 16.30 al cinema teatro parrocchiale di Casella in valle Scrivia, insieme al prete di strada Don Gallo e a Cinzia Bassani, regista del documentario “Finchè penso, vivo. La storia di Marina, la vera Principessa sul pisello”.
Welby è lavedova di Piergiorgio (1945-2006), politico, attivista e giornalista, colpito dalla distrofia muscolare progressiva all’età di 16 anni e autore del libro “Lasciatemi morire”, che condusse fino alla fine, con la moglie accanto, la sua battaglia sul diritto di staccare la spina alle macchine che lo tenevano in vita.
Welby è stato, insieme a Eluana Englaro, uno dei più celebri casi mediatici italiani sul tema dell’eutanasia. La seconda, 51 anni, di Savignone, figlia del celebre tenore Ottavio Garaventa, è nata con la rarissima sindrome di EhlersDanlos ed è immobile a letto dal 2003, dipendente dalle macchine anche per respirare.
Garaventa comunica con il mondo attraverso un computer, cura quotidianamente il suo blog “La principessa sul pisello” e anche se ha dichiarato più volte che lei alla morte vuole arrivarci viva
ha preso molto chiaramente posizione in favore dell’ autodeterminazione e ha condannato con parole durissime le autorità cattoliche che hanno vietato a Welby il funerale in chiesa.
Il documentario della Bassanini sarà proiettato domani durante l’incontro,dal titolo “Gesti d’amore”, che sarà aperto al pubblico e a ingresso libero. Modera la giornalista di Primocanale Tiziana Oberti.
Verrà anche presentato il libro “L’ultimo gesto d’amore” (Noubs 2010) che Mina Welby ha scritto insieme a Pino Giannini dopo la scomparsa del marito.
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