Fine vita, il Parlamento l’usa come una clava

Angela Azzaro

In questi anni di dibattito su biotestamento ed eutanasia, ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. A dire il vero è stato spesso, più che un dibattito, uno scontro di civiltà in cui si è avuta poca cura di chiarire i temi in questione, ma li si è usati in maniera strumentale nella lotta politicista. Oggi purtroppo ci tocca assistere ad un altro indegno spettacolo. I temi etici tornano alla ribalta e ancora una volta vengono biecamente usati per motivi tutt’altro che nobili. Tra l’ 11 e il 12 gennaio la conferenza dei capigruppo della Camera potrebbe calendarizzare l’approvazione della legge sul testamento biologico, quella che di fatto introduce e sancisce il controllo del nostro corpo e delle nostre decisioni vitali da parte dello Stato.

L’unico che potrebbe opporsi è proprio il presidente della Camera. Gianfranco Fini però, pur contrario a questa impostazione, arriva a questo appuntamento doppiamente indebolito dopo la sconfitta del 14 dicembre e dopo l’abbraccio mortale con i clericali Casini e Rutelli. Le pressioni perché la legge venga approvata vengono infatti soprattutto da parte della terzopolista Paola Binetti, molto impegnata nei mesi scorsi a costruire e tessere alleanze con i cattolici dei vari schieramenti. All’indomani della nascita di Futuro e Libertà già si dava da fare per rendere pubbliche posizioni comuni tra gli ormai tre Poli a proposito di fine vita, interruzione di gravidanza, fecondazione assistita. Oggi i temi etici sono considerati da molti opinionisti la leva attraverso cui il governo si potrebbe salvare, portando dentro proprio quel Pierfurby Casini che fino all’altro giorno faceva il ritroso. E sono sempre i temi etici quelli che potrebbero far saltare il Terzo Polo. E così che una delle leggi più controverse e più contestate di questa legislatura potrebbe diventare il cemento per arrivare a fine mandato.

Qui veniamo agli aspetti inaccettabili della vicenda. Nessuno mette in dubbio che Binetti o Casini o Rutelli, così come alcuni esponenti di Futuro e Libertà – che oggi ha il problema di non votare compatto – possano avere posizioni a favore dell’accanimento terapeutico e contro la libertà di scegliere come vivere e come morire, si capisce invece meno perché vogliano imporre questa loro posizione a tutti i cittadini. E ancora di più non è accettabile che usino le vite degli altri per fare i loro interessi di Palazzo. Purtroppo, in questi anni, il centrosinistra è stato spesso incapace di una risposta chiara, decisa, in grado di parlare ai cittadini. Per timore o dei diktat vaticani o di perdere il voto di una parte dei cattolici si sono balbettate parole che alla fine non hanno convinto nessuno. L’occasione del voto alla Camera, per quanto – brutta, è comunque importante per prendere una posizione netta contro chi vuole speculare sulle nostre scelte private.

 

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