Legge 40 Contestate le linee guida della Turco sulla diagnosi pre-impianto. L’annuncio di Giovanardi. Il Pd: solo ideologia. Il sottosegretario ha ricordato che non si può modificare la scelta del Parlamento confermata da un referendum.
Primo scoglio etico per il nuovo governo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, ha annunciato che è volontà dell`esecutivo cambiare le linee guida collegate alla normativa sulla fecondazione artificiale. L`intenzione era nell`aria ma non ci si aspettava che venisse espressa con tanto anticipo. «Nel 2004 abbiamo approvato un testo poi confermata dal referendum ha detto l`esponente del Pdl ad un convegno sulla Giornata internazionale della famiglia -. Quindi questa maggioranza non accetta la circolare dell`ex ministro della Salute. Non si può modificare così la scelta del Parlamento che in uno Stato di diritto è sovrano». Livia Turco lo esorta a leggere bene la legge 40: «L`ho applicata. L`aggiornamento delle linee guida era previsto. E quella che lui chiama circolare è solo l`applicazione dell`articolo 7 della legge». Le regole sulla procreazione assistita erano state appena ritoccate, a poche ore dalla fine della legislatura. Cancellato, tra l`altro, il divieto di diagnosi preimpianto sull`embrione, uno dei punti più controversi.
Ammesse alle tecniche le coppie con partner sieropositivi, anche in assenza di diagnosi di sterilità. Le norme introdotte per riordinare il cosiddetto «far west» della procreazione medicalmente assistita sono diventate una questione di principio, un tiro alla fune infinito tra laici e cattolici, a prescindere dagli schieramenti. Le divisioni esistono anche nel centrodestra, oltre che nel centrosinistra. Stavolta però pochi raccolgono «la provocazione di Giovanardi» e le voci-contro, a cominciare dal ministro per l`Ambiente Stefania Prestigiacomo e tanti altri che di solito si inalberano, non si sono alzate. Solo Roberto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato Pdl invita il governo a «vagliare la questione con prudenza e saggezza» invitando a non dichiarare «una guerra ideologica ad un`interpretazione della legge più volte suffragata da organi giurisdizionali». Giovanardi ne fa una questione di democrazia e di rispetto del Parlamento. In quanto alla sua posizione personale «c`è pericolo di una deriva eugenetica.
Si afferma la teoria di far nascere solo chi è perfetto. Lo dice pure Ferrara, un laico che ci ha creato attorno un partito». E con lui si schiera Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare: «Le linee guida forse andrebbero sospese. Poi vedremo quale può essere la soluzione». «Non sa di cosa parla. Le nuove linee guida hanno risolto problemi specifici. Così la legge è più umana. E comunque non è lui a decidere», replica Vittoria Franco, ministro ombra per le Pari Opportunità del Pd. Il senatore Pd Ignazio Marino ricorda che le linee guida non hanno implicazioni politiche: «Le sue affermazioni sono frutto dell`ideologia, non hanno nulla di scientifico». Durissima Maria Antonietta Farina Coscioni, radicale eletta nelle liste del Pd: «Da sempre Giovanardi è alfiere di tutte le politiche repressive, proibizioniste e antiscientifiche». E mentre vengono annunciati migliaia di ricorsi da parte delle coppie sul punto relativo alla diagnosi pre-impianto, con Giovanardi si schiera la senatrice Pd Paola Binetti che critica Livia Turco per avere «agito alla fine del mandato elettorale, consapevole delle polemiche che avrebbe suscitato. E` come chiedere al nuovo governo di dare una risposta. Ed è giusto che intervenga».