Fecondazione eterologa: Tribunale Amministrativo Veneto annulla delibera su età accesso eterologa.

eterologa veneto

Dichiarazione di Filomena Gallo, avvocato, Segretario Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale

 ➡  La decisione

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha annullato la delibera della Giunta Regionale del Veneto che prevedeva il limite dei 43 anni per l’accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche, a differenza dell’omologa a cui si può accedere con un’età superiore.

➡ I fatti

Una coppia veneta si era rivolta ad una struttura pubblica per accedere all’eterologa, dopo che la Corte Costituzionale, con sentenza 162 del 2014, aveva cancellato il divieto di accesso alla fecondazione con gameti terzi come previsto dalla legge 40/2004. La coppia, vedendosi precluso l’accesso alla tecnica avendo la donna superato i 43 anni, si è rivolta all’Associazione Luca Coscioni.

Con i colleghi Nicolò Paoletti e Claudia Sartori (domiciliati presso lo studio legale Emanuele Scieri) abbiamo presentato ricorso contro la delibera che presentava tutti i profili di “eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità ed errata valutazione dei presupposti di fatto e di diritto”. E i giudici hanno deciso annullando la delibera, nella parte in cui identifica nei 43 anni il limite di età, “perché viziata per violazione dei principi costituzionali di uguaglianza, nonché diritto alla genitorialita’ e alla salute”.

➡ Commento

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato il divieto di eterologa, le coppie italiane hanno iniziato a combattere per l’affermazione di un diritto riconosciuto dai giudici delle leggi ma ostacolato dalla politica. E’ la politica che determina le norme regionali per consentire l’accesso a queste tecniche a carico del servizio sanitario regionale. E’ sempre la politica che nella conferenza delle regioni, nel dare un indirizzo alle Regioni per l’eterologa, ha introdotto il limite immotivato dei 43 anni per per la donna.

Ci auguriamo che anche nelle altre Regioni questo limite sia rimosso perché contraddittorio: da un lato si fa finta di favorire l’applicazione dell’eterologa e dall’altro si introducono nuovi limiti non previsti dalla legge 40, che parla di età potenzialmente fertile (Consulta la decisione).

È arrivato il momento in cui la classe politica, che sta dimostrando quanto sia inadeguata su questi temi, decida di affermare libertà che corrispondono a diritti.