[inline:1]1. RAPPRESENTANZA
In che modo è possibile garantire una presenza reale delle donne nelle istituzioni? E’necessario intervenire con misure specifiche e quali?
Il Governo italiano esprime una bipartizione preoccupante: dichiarazioni pubbliche che affermano quale obiettivo fondamentale quello di accrescere la partecipazione femminile nella politica e nel lavoro, a cui poi però non corrispondono atti concreti.
Da un punto di vista formale, è una grande contraddizione, atteso la conquista dei principi di uguaglianza sanciti a livello Costituzionale. La modifica all’articolo 51 della Costituzione che garantisce parità di accesso tra i sessi alle cariche elettive, risulta un provvedimento completamente sterile, e ancora più grave lo stesso art. 3 della costituzione risulta disatteso. Evidentemente così come la storia ci ha dimostrato, ciò non è bastato e pertanto dobbiamo affidare alla legge un ruolo educativo attraverso l’introduzione di norme specifiche sul tema di democrazia paritaria, dove in ogni caso la presenza femminile in politica deve avvenire non perché una legge stabilisce che sia così, quindi presenze per obbligo, ma bensì in base a requisiti, impegno e capacità, eliminando ostacoli determinati da un’ accentramento maschile storico.
2) PARI OPPORTUNITA’
Le politiche di pari opportunità possono interagire proficuamente con la politica tout court e come?
Questo dovrebbe essere lo scopo principale delle politiche delle pari opportunità. L’Italia è ancora lontanissima dagli obiettivi determinati dalla Conferenza di Pechino, è stata inoltre, criticata ufficialmente dal Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione contro le Donne -organismo dell’ONU- che deve vigilare sull’attuazione della Convenzione del ’79 sulle pari opportunità – ha manifestato “forti apprensioni” per la situazione delle donne italiane.
3) FAMIGLIE
Quali politiche familiari sono necessarie perchè le donne possano raggiungere una effettiva conciliazione di tempi di vita e di lavoro?
Purtroppo le donne italiane sono molte volte viste come madri e come oggetti sessuali, ciò avviene anche tramite i messaggi veicolati dai mass media. Fanno parte in modo marginale dei luoghi di potere e spesso sono vittime di discriminazioni sul lavoro. Parliamo di Lavoro? Spesso sono precari e part-time e sempre a basso reddito. Condizioni economiche e mancanza di strutture pubbliche dedicate all’infanzia, costringono una donna su cinque ad abbandonare il lavoro dopo il primo figlio. Per tale motivi le norme di fatto devono essere applicate nel concreto ed evitare tutto ciò.
L’idea di famiglia si sta allargando a comprendere nuove soggettività, come riconoscerle e valorizzarle?
L’idea di famiglia è già allargata da tempo, ma non riconosciuta, il riconoscimento delle unioni civili daranno all’Italia da un lato la possibilità di riportarci al pari con le legislazioni di molti paesi Europei, e dall’altro con la possibilità di regolare per via contrattuale alcuni profili della vita comune senza sottrarre nulla al matrimonio consentirà una evoluzione culturale e di diritti di cui si sente forte esigenza e rappresentano l’evoluzione della società.
4) ISTRUZIONE/FORMAZIONE
A quale idea di formazione e istruzione si deve lavorare nel nostro paese?
La formazione deve essere accessibile a tutti, è un obbligo difendere la centralità della scuola pubblica questo è un impegno specifico della Rosa nel Pugno.
5) VIOLENZA
Da un punto di vista legislativo ritiene sia stato fatto abbastanza contro la violenza oppure è ancora necessario intervenire e in che modo? Cosa si può fare a livello di prevenzione?
In Italia mancano struttura di assistenza per le donne vittime di violenze, eppure vi è un aumento di tali reati, poi abbiamo assistito a leggi che diminuendo i tempi di prescrizione anche per i reati su donne e minori, hanno di fatto reso impossibile denunciare violenze subite da bambine ora donne. Dovrà essere emanata una normativa specifica per le violenze su donne e minori, con strutture di recupero e strutture di assistenza come avviene nella maggior parte dei Paesi civili.
6) SALUTE RIPRODUTTIVA
Depotenziamento dei consultori e boicottaggio della Ru486. La salute riproduttiva delle donne non sembra sia stata una priorità di questo governo…
Vorrei chiedere io a voi cosa in questo Governo in materia di salute delle donne è stata una priorità?
La legge sulla procreazione assistita?
La quasi scomparsa dei consultori?
Il loro funzionamento privo di limitazioni religiose?
Il miglioramento di procedure sanitarie dolorose con tecniche meno invasive – Ru486-?
Io con giuristi e operatori della PMA, con l’Associazione Luca Coscioni, siamo gli autori dell’unico disegno di legge depositato alla Camera dei deputati il 26 gennaio 2006, dalla rosa nel pugno a modifica della Legge 40/04, bisogna restituire a noi tutti il rispetto dell’art. 32 e la possibilità di scelta.
Bisogna normare per tutti la possibilità di ricorso all’aborto farmacologico; la facilitazione dell’accesso ai metodi contraccettivi e della pillola del giorno dopo. Oggi nel 2006 noi donne dobbiamo difendere ancora il diritto di decidere sul nostro corpo, ciò è inaccettabile. Abbiamo assistito ad una campagna per il referendum vergognosa per l’astensione, ma ora è bene sapere che I candidati della Rosa nel Pugno hanno priorità precise che sono anche nel programma di partito ai punti 4 e 5, anche se l’Unione non li affronta.
7) MIGRAZIONI
Il numero delle migranti cresce ogni anno, una popolazione femminile a volte altamente specializzata che non riesce a diventare una risorsa per il nostro paese ma, al contrario, vede lesi i diritti fondamentali, compreso quallo riproduttivo (l’aborto, da ultimi dati Istat, è soprattutto delle migranti).
Risulta evidente che le norme vigenti siano un fallimento. Ora abbiamo immigrati clandestini assoldati dalla criminalità, Cpt dove non sono riconosciuti i diritti umani.
Noi italiani all’estero non siamo mai stati trattati così, dovremmo ricordarlo.