Biotestamento – il percorso per l’incontro laici-cattolici

il messaggero
Lucetta Scaraffia
Eugenio Mazzarella, filosofo e deputato del Pd, ha scritto ieri sul Foglio un articolo, che commuove perché profondamente coinvolgente, sulla recente legge che regola la Dichiarazione anticipata di trattamento, quella cioè che nel linguaggio comune viene chiamata del testamento biologico. E un testo senza dubbio critico, ma sommesso, privo di acredine e di conflittualità partigiana, che non si richiama alle tanto sbandierate libertà di decidere sulla propria vita, e quindi anche sulla propria morte, non fa appello all’autonomia dell’individuo, tanto invocata ma che in realtà è un mito. Mazzarella prova invece a immedesimarsi in una sofferenza, prova pensare se stesso in quella situazione: proprio quello che fa la maggior parte delle persone di fronte a questi angosciosi quesiti.

Non voglio entrare qui nel merito della legge. che è questione complessa e non facilmente risolvibile una volta per tutte; anche solo perché le tecnoscienze avanzano inesorabilmente, cambiando di continuo le possibilità di intervento medico. Vorrei solo partire dall’esempio di Mazzarella per dire che, anche di fronte a questa legge, anche sostenendo punti di vista diversi, o almeno in parte diversi – so da altri suoi scritti che Mazzarella non accetta l‘eutanasia – si può evitare di esasperare il conflitto dandola parola alle posizioni più fortemente contrapposte. e cercare di pensare e di vivere il problema con pacatezza e comprensione reciproche.

 
Si può evitare di ripetere la terribile spaccatura che ha diviso l’ Italia nel caso della povera Eluana Englaro – caso, in un certo senso, "costruito" mediaticamente proprio a questo fine-permettersi a riflettere insieme su questioni drammatiche che ci coinvolgono tutti. In uno stato d’ animo che, perla maggioranza degli italiani, non è certo di pregiudiziale contrapposizione a quel che sostiene la Chiesa cattolica. Mazzarella ha già proposto in altri suoi scritti – raccolti nel libro Vita, politica, valori (Guida) – una via di dialogo pacata, rispettosa dei valori cristiani e dei molti italiani che li condividono: via non banale, perché pronta ad affrontare i problemi di bioetica nella loro profondità. Rivelandosi ben consapevole che un dialogo vero può avvenire solo se, da parte del centrosinistra, si accetta di uscire dalle visioni influenzate da ideologie libertarie, che rendono impossibile affrontar seriamente problemi etici che di ideologico non hanno nulla. E una possibilità che la maggioranza degli italiani certamente vorrebbe almeno sperimentare, anche per sfuggire al richiamo che di continuo, su questi terni, viene fatto all’esempio dei paesi "più avanzati", proprio per forzare la mano in senso progressista libertario.

Le persone più attente sanno infatti che su molte questioni da noi ancora dibattute – come, per fare un esempio, quelle legate alla fecondazione eterologa – negli altri paesi stanno facendo passi indietro, dopo essersi resi conto della gravità dei problemi sollevati.
L’ Italia poi, con buona pace dei radicali, è ancora un paese per molti versi legato alla morale cattolica. Allora dal momento che possiamo far tesoro degli errori degli altri e accettare consapevoli la nostra specificità culturale, abbiamo la possibilità di trovar
e una via di soluzione delle questioni bioetiche: nuova, diversa dagli altri, in gran parte condivisa. Una via italiana, insomma, ancora tutta da inventare, ma per la quale Mazzarella ci offre, per cominciare, buoni spunti.

Eugenio Mazzarella, filosofo e deputato del Pd, ha scritto ieri sul Foglio un articolo, che commuove perché profondamente coinvolgente, sulla recente legge che regola la Dichiarazione anticipata di trattamento, quella cioè che nel linguaggio comune viene chiamata del testamento biologico. E un testo senza dubbio critico, ma sommesso, privo di acredine e di conflittualità partigiana, che non si richiama alle tanto sbandierate libertà di decidere sulla propria vita, e quindi anche sulla propria morte, non fa appello all’autonomia dell’individuo, tanto invocata ma che in realtà è un mito. Mazzarella prova invece a immedesimarsi in una sofferenza, prova pensare se stesso in quella situazione: proprio quello che fa la maggior parte delle persone di fronte a questi angosciosi quesiti.

Non voglio entrare qui nel merito della legge. che è questione complessa e non facilmente risolvibile una volta per tutte; anche solo perché le tecnoscienze avanzano inesorabilmente, cambiando di continuo le possibilità di intervento medico. Vorrei solo partire dall’esempio di Mazzarella per dire che, anche di fronte a questa legge, anche sostenendo punti di vista diversi, o almeno in parte diversi – so da altri suoi scritti che Mazzarella non accetta l‘eutanasia – si può evitare di esasperare il conflitto dandola parola alle posizioni più fortemente contrapposte. e cercare di pensare e di vivere il problema con pacatezza e comprensione reciproche.

 
Si può evitare di ripetere la terribile spaccatura che ha diviso l’ Italia nel caso della povera Eluana Englaro – caso, in un certo senso, "costruito" mediaticamente proprio a questo fine-permettersi a riflettere insieme su questioni drammatiche che ci coinvolgono tutti. In uno stato d’ animo che, perla maggioranza degli italiani, non è certo di pregiudiziale contrapposizione a quel che sostiene la Chiesa cattolica. Mazzarella ha già proposto in altri suoi scritti – raccolti nel libro Vita, politica, valori (Guida) – una via di dialogo pacata, rispettosa dei valori cristiani e dei molti italiani che li condividono: via non banale, perché pronta ad affrontare i problemi di bioetica nella loro profondità. Rivelandosi ben consapevole che un dialogo vero può avvenire solo se, da parte del centrosinistra, si accetta di uscire dalle visioni influenzate da ideologie libertarie, che rendono impossibile affrontar seriamente problemi etici che di ideologico non hanno nulla. E una possibilità che la maggioranza degli italiani certamente vorrebbe almeno sperimentare, anche per sfuggire al richiamo che di continuo, su questi terni, viene fatto all’esempio dei paesi "più avanzati", proprio per forzare la mano in senso progressista libertario.

Le persone più attente sanno infatti che su molte questioni da noi ancora dibattute – come, per fare un esempio, quelle legate alla fecondazione eterologa – negli altri paesi stanno facendo passi indietro, dopo essersi resi conto della gravità dei problemi sollevati.
L’ Italia poi, con buona pace dei radicali, è ancora un paese per molti versi legato alla morale cattolica. Allora dal momento che possiamo far tesoro degli errori degli altri e accettare consapevoli la nostra specificità culturale, abbiamo la possibilità di trovar
e una via di soluzione delle questioni bioetiche: nuova, diversa dagli altri, in gran parte condivisa. Una via italiana, insomma, ancora tutta da inventare, ma per la quale Mazzarella ci offre, per cominciare, buoni spunti.