Vaccini, Valeria Poli: “Bene Astrazeneca solo per over 60, ora siano resi disponibili i dati sui vaccini a vettore adenovirale

Fake news vaccini

Cappato rilancia: “Anche con il governo Draghi resta lo stesso problema della trasparenza dei dati legati alla pandemia”

L’Associazione Luca Coscioni, a firma del segretario e tesoriere Filomena Gallo e Marco Cappato, 4 giorni fa aveva inviato al Governo e al Commissario per la pandemia una lettera per chiedere di sospendere il vaccino Astrazeneca e J&J per i giovani.

Tra gli altri firmatari scienziati ed accademici dell’associazione Luca Coscioni, come il suo co-presidente Michele De Luca, Professore ordinario nel Dipartimento di Scienze della Vita e Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Valeria Poli, Presidente Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare, Gilberto Corbellini, Professore ordinario di storia della medicina e docente di bioetica presso La Sapienza l’Università di Roma, Anna Rubartelli, Docente di Biologia Cellulare e Molecolare, Gennaro Ciliberto, Presidente della FISV (Federazione Italiana Scienze della Vita), e le immunologhe Anna Mondino e Giulia Casorati.

“L’appello, ripreso da numerose testate, è riuscito ad aprire un dibattito istituzionale che ha portato a decisioni chiare quanto necessarie”, ha dichiarato Valeria Poli, membro dell’Associazione Luca Coscioni e Presidente Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare, “Accogliamo con soddisfazione e sollievo la notizia che su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico il Ministro Speranza ha dichiarato che verrà data una indicazione perentoria a non effettuare il vaccino AstraZeneca nella fascia d’età al di sotto dei 60 anni, e ad effettuare le seconde dosi con vaccini a mRNA. Speriamo che la campagna vaccinale tra i giovani e i giovanissimi prenderà nuovo impulso utilizzando questi vaccini e che presto molti dei nostri giovani possano così riprendere la loro vita con la spensieratezza necessaria.

Contestualmente, nell’interesse della trasparenza e della scienza indipendente, auspichiamo che finalmente vengano resi disponibili i dati sui vaccini a vettore adenovirale somministrati suddivisi per fasce di età e sesso, e sul numero ed esito dei casi di trombosi trombocitopenica indotta da vaccino registrati finora. Tuttora gli scienziati italiani sono costretti a basarsi sui dati che provengono dalla Gran Bretagna, non sarebbe ora di poter ottenere un quadro preciso della situazione nelle diverse Regioni italiane?”

“Nonostante ormai la pandemia devasti il Paese da un anno e mezzo si continua a governare l’emergenza in assenza di trasparenza di dati aperti, che restituiscano un quadro completo della situazione”, replica Marco Cappato, promotore del sito Covideleaks per chiedere a chiunque ne sia in possesso la segnalazione anonima di qualsiasi tipo di dato disaggregato legato all’andamento pandemico, “In particolare, ora noi non abbiamo a disposizione alcun dato che faccia luce sulla correlazione tra i nuovi contagi e le varie tipologie di vaccino. Ovvero, non siamo in grado di sapere quante persone, tra coloro che hanno ricevuto la vaccinazione, abbiano contratto l’infezione (È ormai noto che dopo la doppia vaccinazione, c’è una quota di persone che può ammalarsi, una volta entrata in contatto con il virus). Inoltre, non sappiamo con che tipologia di vaccino queste persone erano state vaccinate.