[inline:1] Tra loro Don Andrea Gallo: "Luca è nella lista dei miei martiri" “Non ho mai avuto modo di conoscere prima questa persona neppure dalla tv. Sarà che ho solamente 19 anni e che seguo poco la politica ma sentire e vedere al telegiornale e sapere della morte di questa persona così convinta dei suoi ideali nonostante avesse una malattia così brutta mi fa veramente pensare e riflettere. Leggendo della sua vita posso solamente dire che è stato una persona che merita di essere chiamata tale (non come la maggior parte dei personaggi della politica attuale).” Inizia così uno dei tremila messaggi giunti all’associazione Luca Coscioni in memoria e in ricordo di Luca. Tantissimi giovani, persone malate, personalità di ogni schieramento politico, che hanno voluto testimoniare quanto Luca Coscioni abbia significato e significhi ancora per questa battaglia politica, quella sulla libertà di ricerca, che è anche lotta per la libertà di coscienza, per la responsabilità dell’individuo, per uno Stato laico. I messaggi che sono giunti all’associazione, indirizzati in particolare a Maria Antonietta, moglie di Luca, hanno avuto per sottofondo una indicazione unanime: “Luca, sei grande. Non mollate, non molleremo”. Vogliamo pubblicare, oggi, tutti questi “ricordi per Luca” che rendono in misura così evidente quanto la storia di Luca Coscioni significhi per tantissimi malati e tantissimi giovani che sono coinvolti dalla sua storia del nostro presidente. La politica, quella alta, che non guarda ai posti e alle poltrone, ma quella che vuole governare per cambiare in senso liberale uno Stato sempre più genuflesso ai “suggerimenti” dei Vescovi e Cardinali è la battaglia ricordata da questi messaggi. Noi siamo con i preti "semplici", come Don Gallo, che con i tanti cittadini è intervenuto di notte, il 21 febbraio 2006, a Radio Radicale in ricordo di Luca dicendo: “Io sono un prete cattolico ho sempre partecipato sin dai primi tempi del divorzio e l’aborto con Marco Pannella nella difesa dei diritti dell’uomo e nei diritti degli ultimi e nei diritti dei carcerati. Vorrei adesso commuovermi per questa giornata, per Luca. Io penso che Luca non parta, ma è con noi. Vorrei dirlo come prete cattolico, che lo metto nella lista dei miei santi e martiri, e testimoni. Vorrei dare un abbraccio a tutti, alla sua famiglia e a tutti voi. E mi raccomando: bisogna continuare questa lotta della laicità!”
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