Di Maurizio Bolognetti, Consigliere Associazione Coscioni
Rivendichiamo il nostro diritto a poter scegliere i trattamenti di fine vita, e questo mentre il Governo si accinge ad approvare una legge proibizionista e anticostituzionale. Non vogliamo vivere in uno Stato etico che intende sequestrare i nostri corpi, il nostro diritto a poter scegliere della nostra vita e della nostra morte. In queste ore, abbiamo inteso sostenere l’iniziativa promossa dall’Associazione Coscioni invitando alcuni Sindaci di Comuni della Basilicata ad approvare un registro comunale dei testamenti biologici, sulla scia di quanto fatto dall’amministrazione comunale di Barile.
Per Testamento Biologico si intende un documento legale che permette di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico. E’ conosciuto anche come “Dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari”. La persona che redige un testamento biologico nomina un fiduciario per le cure sanitarie che diviene, nel caso in cui la persona diventi incapace, il soggetto chiamato ad intervenire sulle decisioni riguardanti i trattamenti sanitari stessi.” Noi, diversamente da altri, dai paladini dello Stato etico, da coloro che vorrebbero entrare nelle nostre case, nei nostri letti, nelle nostre vite, sequestrando il nostro diritto a poter scegliere, non vogliamo imporre niente. Infatti, il testamento biologico può essere utilizzato sia da chi vuole segnalare la propria volontà alla rinuncia di determinati trattamenti, sia da chi vuole l’esatto contrario. E’ semplice: LIBERTA’ DI SCELTA!!! Mina Welby ha di recente affermato: ”Mi aspetto che tutti i Comuni siano in grado di dare un forte segnale al Parlamento. Gli italiani vogliono il testamento biologico e una morte dignitosa”. Ci auguriamo di poter ricevere risposte affermative sull’istituzione del registro dei Testamenti biologici dai Comuni di Melfi, Castelsaraceno e Latronico, i cui sindaci sono stati contatti in queste ore ed ai quali è stata inviata una bozza di delibera.