Storie di vita vissuta – Il buco nero dell’Inps

Ecco perchè Andrea Trisciuoglio dell’associazione Luca Coscioni ha organizzato orgogliosamente a Foggia la Prima Giornata Nazionele dei Contributi Silenti.

Mia moglie (come credo molti altri) ha incontrato durante il percorso della sua vita la necessità di assistere un marito a cui era subentrata una disabilità e il mio piccolo bambino Antonio di 2 anni. Mia moglie lavorava e ha versato 5 anni di contributi. Oggi per la mia malattia neanche io ho un lavoro e i contributi versati sono anche per me a fondo perduto. Ho approfittato per chiedere all’Inps che segue la mia pensione d’invalidità perchè non mi fosse stata ancora riaccreditata la pensione da febbraio (data della rivedibilità). Oggi sono trascorsi i termini legali per verbalizzare l’invalidità, ma purtroppo niente. Mi dicono che ci sono tanti altri verbali da inviare prima perché son fermi da settembre. Ma io ho il 100% e la mia malattia è cronica e non esiste guarigione dalla sclerosi multipla. Ma ti dicono che non devo preoccuparmi perché mi danno tutti gli arretrati e gli interessi legali. Invece io mi preoccupo perchè un discorso simile per esempio non posso farlo all’Enel per le bollette che scadono. I contributi silenti potrebbero esserci utilissimi in questo periodo. Invito i parlamentari radicali a far cambiare dal governo questa assurda realtà che vede implicati tantissimi disabili (per non dire tutti). E meno male che notavo quegli 8 miliardi di euro incassati annualmente dall’Inps e i 300 milioni di pensioni pagate. Non si può proprio dire che soldini non ne ha. Piuttosto molti pazienti come me iniziano a perderla la pazienza e anche questa sarà una cosa che deve inevitabilmente variare. Capisco che i tempi Inps siano lontanissimi da quelli dei malati, ma cosa si attende per riaccreditare la pensione? Che il paziente muoia?