“Come noto l’Italia aveva una legislazione piuttosto restrittiva, penso che occorrerebbe almeno parzialmente modificare. Non credo sia giusto che l’Italia diventi un ostacolo restrittivo alla ricerca in sede europea”, ha rilevato Mussi incontrando la stampa a Bruxelles. Nel ricordare che tale dichiarazione “serviva ad alzare ostacoli e difficoltà anche oltre frontiera”, Mussi ritiene invece che “la legislazione italiana debba essere – nella misura del possibile, essendo realisti rispetto alle maggioranze parlamentari – corretta, e che la funzione dell’Italia non sia di tentare semplicemente di esportare la propria legislazione interna”.
Si tratta quindi – ha proseguito il ministro – di “avere rispetto per diverse legislazioni e per cogliere l’opportunità di un uso controllato delle staminali per la ricerca: ho visto che anche nel nostro paese, da parte dei sostenitori dell’ attuale legislazione, recentemente sono venute crescenti aperture sulla possibilità dell’uso delle staminali soprannumerarie e quelle destinate alla distruzione”.
Ci sono state d’altra parte “aperture” anche da parte “di accesi sostenitori della legislazione restrittiva vigente: mi pare quindi che per questa dichiarazione cosiddetta etica, oggi sia bene non insistere su questa nostra posizione”.