Il compromesso votato al Senato affianca ambiguamente il “sostengo finanziario alle ricerche che non implicano la distruzione di embrioni” con la promozione “della ricerca avanzata tesa a …verificare la possibilità di ricerca sugli embrioni sovrannumerari”.
Visto che la ricerca sui sovrannumerari è ampiamente praticata nei laboratori di tutto il mondo, la promozione di ricerche volte a “verificarne la possibilità” si traduce in un mandato pieno per il Ministro Mussi a negoziare – in seno al Consiglio competitività del 24 luglio a Bruxelles – una posizione simile a quella del Parlamento europeo e della Commissione, aperta al finanziamento della ricerca anche sui soprannumerari altrimenti destinati alla spazzatura. Mi auguro che il Ministro Mussi non sprechi questa possibilità accettando che vengano inserite “date” – necessariamente arbitrarie e antiscientifiche – per l’utilizzabilità degli embrioni.
Al di là dei bizantinismi utilizzati per soddisfare gli appetiti ideologici dei clericali bipartisan, il voto del Senato conferma – per l’Italia e per l’Europa – la finanziabilità della ricerca su tutte le cellule staminali, adulte ed embrionali. Per queste seconde, rimane ancora da decidere per l’Europa se si può finanziare la estrazione delle linee cellulari su embrioni soprannumerari (vietata in Italia), o soltanto la ricerca su linee cellulari esistenti (consentita anche in Italia).
Proporrò al Consiglio generale dell’Associazione Coscioni, che inizia domani a Roma, non solo di continuare la nostra battaglia internazionale con Premi Nobel di tutto il mondo per la libertà di ricerca scientifica, ma anche di rilanciare nel Paese – insieme alla Rosa nel Pugno e a tutte le forze politiche e i parlamentari che lo vorranno – la campagna affinché la ricerca sulle staminali embrionali sia sostenuta e finanziata anche in Italia, e affinché la legge 40 sia radicalmente cambiata attraverso un vero dibattito parlamentare che coinvolga l’opinione pubblica.