Dichiarazione di Filomena Gallo, Avvocato, Vice Segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. (Leggi anche la dichiarazione di Giandomenico CAIAZZA, avvocato dei ricorrenti, Radicale, Presidente della Camera Penale di Roma, e Marco CAPPATO, Deputato europeo, Capolista della Lista Bonino-Pannella)
La dichiarata inammissibilità dell’intervento di alcune associazioni, non elide la soddisfazione per la pronuncia della Corte, in quanto ciò che importa è la sostanza della pronuncia ed il valore che essa ha nel ripristinare la legalità costituzionale.
È fondamentale rilevare che la Corte ha affermato il principio del giusto bilanciamento tra esigenze diverse ed ha dato rilievo all’esigenza di tutela della procreazione ed all’esigenza di tutelare la salute della donna.
Il fatto che la Legge 40 avesse ignorato questo principio e non avesse pensato a tutelare la salute della donna era stato affermato da molti. Meno attenzione era stata prestata al secondo principio, che la Corte ha affermato, vale a dire al fatto che la legge in tema di procreazione deve tutelare le esigenze della procreazione: deve essere scritta a tal fine, per consentire a coloro i quali desiderano l’aiuto della scienza medica di poter avere un bambino e non per negarle questa possibilità.
Altresì fondamentale – ed in tal modo vengono ripristinati ragione e buon senso, è l’affermazione secondo cui è incostituzionale il mancato riconoscimento dell’autonomia e della discrezionalità scientifica del medico.