Sei anni di Testamento biologico e ancora nessuna campagna informativa istituzionale

Filomena Gallo e Marco Cappato commentano: “Sette persone al giorno chiedono informazioni al Numero Bianco. Schillaci e le Regioni pongano fine al boicottaggio e facciano una campagna informativa istituzionale”

Riparte l’indagine dell’Associazione Luca Coscioni per conoscere il numero di Disposizioni anticipate di Trattamento nei Comuni

In 6 anni dall’entrata in vigore della legge non c’è stata nessuna campagna informativa istituzionale. La legge sul testamento biologico è in vigore dal 31 gennaio 2018, ma del diritto di depositare le disposizioni anticipate di trattamento ne sono a conoscenza solo 5 italiani su mille (dati 2022). Nessuna pubblicità, né sui media, né all’interno delle strutture sanitarie o nelle Asl, e nemmeno negli studi dei medici di base.

Per questo Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria Nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, chiedono nuovamente al Ministro della Salute Schillaci e tutti i Presidenti delle Regioni aggiornamenti sulla campagna indirizzata alla popolazione e prevista dalla legge, ma mai realizzata. “Non solo sul cosiddetto suicidio assistito il Ministero della Salute e le Regioni si nascondono per non riconoscere un diritto legalizzato dalla Corte costituzionale, ma sul testamento biologico riescono a fare ancora peggio: la legge esiste ma non c’è stata alcuna campagna istituzionale”, dichiarano Gallo e Cappato.

“Abbiamo più volte e invano chiesto spiegazioni al Ministro Schillaci e ai Presidenti delle Regioni. Anche in questo caso continuiamo a sostituirci allo Stato, attraverso il Numero Bianco (06 99313409), cui rispondiamo fornendo informazioni sul fine vita ogni giorno a circa 7 italiani, e nel 2023 con un investimento di 30.000 euro in azioni di comunicazione sulla promozione del biotestamento, una campagna continuativa e sempre in corso.

Intanto è partita la nostra nuova indagine che, nuovamente, riguarderà i 7.896 Comuni italiani. Un primo invio, cui ne seguiranno altri in tutta Italia nelle prossime settimane, ha riguardato 1.021 Comuni tra Abruzzo, Lazio, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria. I dati al momento sono confortanti, da questi primi rilevamenti emerge che nel 2023 sono state depositate il 61% di DAT in più rispetto allo scorso anno, sinonimo di interesse al tema da parte della popolazione. In assenza di una Relazione annuale che il Ministero deve presentare al Parlamento sull’andamento della legge, questo al momento in Italia è l’unico modo per conoscere i dati sui depositi ufficiali”.