Padova, “C’è un clima di terrore contro le famiglie omogenitoriali”

Il commento dell’avvocata Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni

La Procura della città veneta ha impugnato tutti e 33 gli atti dell’Ufficio Anagrafe, registrati dal Sindaco Giordani, in cui si riconoscevano ai bimbi di coppie omogenitoriali come “secondo genitore” anche la madre non biologica

La Procura di Padova ha impugnato, perché ritenuti illeggittimi, tutti e 33 gli atti dell’anagrafe registrati dal sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, nei quali il Comune ha riconosciuto ai bimbi di coppie gay anche con il nome del “secondo genitore”, ovvero la mamma non biologica.

“Queste coppie di donne hanno avuto accesso alla tecnica della fecondazione eterologa all’estero, perché in Italia l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è vietato per le coppie omosessuali e single. È bene ricordare che la legge 40/2004, al Capo terzo, prevede però che i nati da tecniche di procreazione medicalmente assistita, anche vietate in Italia, sono figli legittimi delle coppie che hanno avuto accesso alla fecondazione assistita e non possono essere disconosciuti“.

Dichiara l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, che ha recentemente supportato a livello legale alcune coppie di genitori sul tema delle trascrizioni: “Il ricorso all’estero alle pratiche di procreazione medicalmente assistita, ancorché vietate nell’ordinamento nazionale della coppia, non può in nessun modo escludere, ma anzi deve imporre, l’applicazione di tutte le norme inerenti lo stato giuridico del nato a seguito di tali procedure, nel preminente interesse del minore (cfr. la sentenza della Corte di Cassazione 13000/2019).

Quindi bene ha fatto il sindaco di Padova a registrare correttamente il certificato di nascita con le due mamme, perché se non l’avesse fatto avrebbe violato la legge 40/2004. Inoltre, il decreto del Presidente della Repubblica n. 396/2000 prevede, all’articolo 30, che i genitori debbano rendere la dichiarazione di nascita, senza che però vengano identificati esplicitamente come legittimati a farlo solo un “padre” e una “madre”.

Conclude Filomena Gallo: “Oggi il Governo ha trovato un nuovo problema impellente per il nostro Paese ossia privare di una famiglia, con due genitori, ben 33 bambini che sono stati voluti dai loro genitori.

La Circolare del Ministro dell’Interno sul divieto di trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali non ha portata normativa e quindi non è vincolante. Inoltre, in essa si riportano stralci di sentenze che di fatto invitano il legislatore ad emanare una legge in materia e non a cancellare un genitore.

Ma il Governo Meloni invece di affrontare, con norme adeguate, il tema sollevato dai Tribunali cosa fa? Toglie una famiglia a bambini, cancellando così tutta una serie di diritti in grave violazione di ogni principio costituzionale e del loro miglior interesse.

È chiaro il clima di terrore che si vuole creare ai danni delle famiglie omogenitoriali e che altro non fa che ledere gravemente i diritti di questi bambini che diventano così oggetto di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale dei propri genitori, senza che il Governo si preoccupi di riconoscere loro i diritti che gli spettano per legge, come ai figli di coppie eterogenitoriali, e le tutele ad essi ricollegati.

Il Governo sta dunque agendo in piena violazione del principio di uguaglianza e chi ci rimette sono solo i bambini, che vedono per un atto della Procura modificare la loro identità e la loro vita senza alcun fondamento di legge. Di fatto questi 33 bambini vedranno compromessa la tutela dei loro preminenti interessi”.