M.A. Coscioni a Prodi: “Non sarò a incontro a Orvieto. Le chiedo impegno a inserire temi di Luca nell’agenda parlamentare”

Lettera aperta di Maria Antonietta Coscioni a Romano Prodi

[inline:1]Chiar.mo Professor Romano Prodi,
Appena mi è giunta notizia dell’appuntamento conviviale con Lei, ad Orvieto, e mi è stato rivolto dai compagni locali della Rosa nel Pugno l’invito a partecipare, ho pensato ad un’occasione un po’ speciale, proprio nella città dove è nata la battaglia di libertà e di civiltà di mio marito Luca, Luca Coscioni. Non essendo però in nessun modo chiaro se l’incontro – inizialmente finalizzato alla promozione della sola lista dell’Ulivo – fosse divenuto un incontro di tutta l’Unione, e quali sarebbero state le modalità di partecipazione ed eventuali interventi, non ritengo di dover essere presente.

Voglio però cogliere questa occasione per proseguire un dialogo, certamente difficile ma importante, avviato dalla Sua commossa partecipazione – per la quale torno a ringraziarla – al mio dolore e a quanti hanno condiviso le sofferenze e la passione civile di Luca.

Con la franchezza dovuta alla persona che spero dovrà assumersi tra poche settimane la responsabilità di governare l’Italia, mi è venuta in mente in queste ore la sofferenza di mio marito davanti alla negazione dell’ospitalità alle Liste Radicali – Coscioni nel centrosinistra per le ultime elezioni regionali, davanti al veto anche da lei posto – come disse Luca – “al mio nome, come simbolo della battaglia referendaria, alla mia storia, alla mia identità di uomo, politico e non”.

Luca non si arrese. Non ci siamo arresi, e la forza di continuare a lottare per la libertà, per la democrazia, per la legalità, per la laicità, ha contribuito alla nascita della Rosa nel Pugno, che sostiene la Sua candidatura oggi. Le voglio dunque ora esprimere la speranza – che per la Rosa nel Pugno è un impegno determinato – che i temi della vita, della morte, della salute, della malattia, siano messi da subito nell’agenda del nuovo Governo, almeno per sollecitare un ampio confronto parlamentare e con l’opinione pubblica. Credo che se questo impegno fosse da Lei sin d’ora condiviso, al di là delle posizioni nel merito, potrebbe contribuire al nostro comune successo.