L’Aifa da il via libera alla pillola abortiva Ru486 – Una battaglia durata 10 anni

ru486Con dieci anni di ritardo rispetto alla maggioranza dei paesi europei, anche l’Italia adotta l’aborto farmacologico, una valida alternativa a quello chirurgico perché sicuro, meno costoso, meno invasivo e che risparmia alla donna sia l’intervento che l’anestesia. È una battaglia che come associazione radicale LiberaPisa portiamo avanti dal 2001, dopo un volantinaggio all’ospedale Lotti di Pontedera ( PI ). Allora trovammo la disponibilità del Dott. Massimo Srebot ( primario di ginecologia ) che, insieme a Silvio Viale a Torino, intraprese la via della sperimentazione della RU-486.

Un cammino difficile, che vide la dura opposizione di ben due ministri della sanità ( Sirchia e Storace ) oltre che delle gerarchie vaticane, ovviamente. Una vittoria civile come non se ne vedeva da anni, e tutta radicale. Permetteteci di ringraziare chi l’ha resa possibile: il già citato dott. Srebot che, con coraggio, ha dato la possibilità a decine di donne di poter usufruire dell’aborto farmacologico e Marco Cecchi, allora Presidente di LiberaPisa, che presentò un ordine del giorno al comune di Pisa per l’importazione del farmaco. E, naturalmente, tutti i radicali pisani che con l’organizzazione di seminari scientifici presso la facoltà di medicina e con un lavoro d’informazione alla cittadinanza ( la Ru-486 è spesso confusa con la pillola del giorno dopo ) hanno reso possibile tutto questo. Domani, però, è già un altro giorno e, da buon radicali, ci adopereremo affinché la pillola abortiva sia disponibile negli ospedali pubblici di tutte le regioni italiane.

Luca Nicotra ( Presidente Ass. Radicale LiberaPisa ) 
Andrea Picchi ( Cellula Coscioni di Pisa )