Il presidente ha inaugurato la seduta di stamane dicendo: non abbiamo una scaletta ben definita. Quali potrebbero essere gli argomenti da affrontare? Mi pare che vidmer abbia negli aspetti che michele tu hai ricordato adesso chiosando il termine del suo intervento, ma nelle conclusioni che lui ha tratto forse il nocciolo se non la natura propria dell’associazione luca coscioni e’ di quello che si e’ sempre cercato di fare fin dalla sua fondazione. Qual e’ questo nocciolo? Io la chiamerei, ma sono veramente parole, cosi’, vuote, ma giusto per chiarirci, chiarire quel 70% della curva di gauss, che ieri il presidente dell’aifa ci ha vedere che a forza di far vedere una cosa ci crede pure lui, un’alleanza di chi vuole affrontare problemi molto complessi, tenendo ferma la barra sulla liberta’ di scelta e di esercitare la propria professione senza alcun limite che non sia quello, come diceva sempre il presidente dell’aifa, del non fare male a nessuno, quando si agisce. Cioe’ un principio diciamo storicamente liberale.
Che cosa ci ha detto vidmer? Da una parte abbiamo il problema relativo all’impossibilita’ di fare determinati tipi di ricerche perche’ c’e’ un tipo di problema sociale e politico per cui esistono leggi che limitano fortemente le possibilita’ di indagare alcune piante e prodotti derivati per motivi imposti arbitrariamente a livello globale almeno da 50 anni. Nel caso specifico delle sostanze stupefacenti o presunte tali e delle piante da cui derivano sono le tre convenzioni onu, nel caso delle cellule staminali e embrionali e’ la legge 40. Ora speriamo che nelle prossime settimane venga abbattuta quella parte relativa alla possibilita’ di utilizzare embrioni made in italy per fare questo tipo di ricerca, pero’ il problema che viene sollevato da chi fa ricerche scientifiche e vorrebbe utilizzare questo prodotto per promuovere delle cure e’ dato da una legge che proibisce alcune delle possibilita’ addirittura di ricerca e non eventualmente di applicazione del trovato a seguito della ricerca. E questo credo io sia il problema che noi dobbiamo continuare a mettere al centro della nostra attivita’ politica che e’ un po’ il problema che caratterizza l’italia in tutti gli aspetti. Noi abbiamo delle istituzioni che nella migliore delle ipotesi non adottano nuove leggi ma non fanno applicare quelle che hanno, nella peggiore delle ipotesi, la prima, cioe’ continuano ad applicare le leggi che hanno, e nella seconda adottano leggi che vanno contro gli interessi comuni, il bene comune, la collettivita’, addirittura l’umanita’, per tutelare delle categorie molto piu’ spesso che degli interessi forti. Magari le cose sono spesso collegate l’una con l’altra, ma noi ci siamo ritrovati piu’ spesso a adottare delle leggi per tutelare delle categorie metafisiche o comunque che avevano a che fare con qualcosa che non attiene alla vita quotidiana ma con dei credo religiosi. Per cui certe cose non si devono fare, non c’e’ una spiegazione per cui non si devono fare. Se voi andate a leggere la prima convenzione sulle sostanze psicoattive del 1961 non c’e’ un allegato scientifico che dice il motivo per cui oltre uno 0,% le sostanze alcaloidi sono considerate pericolose, ti dicono che sono pericolose perche’ superano quella li’. Io che sono alto un metro e 80, consumo un qualcosa rispetto a quello che e’ alto un metro e mezzo e ha un organismo completamente diverso. Tant’e’ vero che quando abbiamo fatto il minimo massimo tollerabile per il tasso alcolemico ci sono tutta una serie di tabelle, poi possono essere anche quelle ridicole, ma anche li’ si sono presi almeno la briga di consultare delle tabelle. Nel 1961 tutti d’accordo, il 1961 e’ probabilmente la punta della guerra fredda, puba, missili.. C’era lo strapeggio del confronto est-ovest eppure per mettere fuorilegge tre pianti si sono trovati tutti d’accordo e per essere d’accordo non dovevano entrare nei dettagli. Andando a leggere bene quel trattato, si vede che una parte di produzione per fini medico-scientifici e’ consentita, anzi, si potrebbe rileggere a ritroso tutto il documento dicendo: si adotta questa convenzione proprio per consentire lo studio di queste piante, che altrimenti potrebbero avere degli sviluppi tossici perche’ riteniamo che ci sia una possibilita’ di impiego terapeutico. Poi sono arrivati documenti che hanno complicato la situazione e poi arrivero’ anch’io con una proposta in conclusione di questo mio intervento dicendo che cosa occorrera’ fare, perche’ nel frattempo la comunita’ internazionale si e’ data tutta una serie di documenti non relativi alle sostanze stupefacenti ma relativi alla ricerca scientifica. Nel 1967 sono stati adottati due patti internazionali, uno che che ha a che fare con i diritti politici e uno con i diritti economici sociali e culturali. Dopo la ratifica di un numero minimo degli stati membri, entrambi sono entrati in vigore. Tra il patto ce ne sono almeno due che hanno a che fare con le cose che discutiamo oggi e in particolare in questa commissione. Da una parte, la ricerca scientifica, che deve essere consentita – noi si spererebbe anche sostenuta e promossa – dall’altra il diritto alla salute, e cioe’ chiunque, perche’ tutte le dichiarazioni internazionali parlano di “chiunque”, non dicono il cittadino dello stato “x”, cioe’ noi umanita’ di 7 miliardi e passa abbiamo gli stessi diritti, conquistati da lotte, ma non possono subire una modifica di loro godimento pieno a seconda della zona dove ci si trovi o del passaporto che si abbia. Chiunque ha diritto d’accesso alle migliori cure disponibili che sono frutto della ricerca scientifica massimamente libera e consentita che invece e’ codificata in un altro articolo di quel medesimo patto. Quindi ci troviamo di fronte a un mondo che ha adottato dei diritti fondamentali che sono tantissimi, ma rimaniamo su questi due: ricerca scientifica e diritto alla salute. Dall’altro chi ha adottato dei trattati, come appunto per esempio queste tre convenzioni in materia di droga, ma grazie a un’iniziativa che prendemmo esattamente 10 anni fa con l’associazione luca coscioni e con un’alleanza di ong americane, stava addirittura per arrivare a adottare una convenzione contro la clonazione umana che era anche questa un’altra di questi slogan coniati dalla delegazione della santa sede alle nazioni unite che metteva insieme clonazione terapeutica e riproduttiva, proprio per creare il problema della curva di gauss a quel 70% di persone che passavano di li’ e dicevano: cacchio, la clonazione umana, qua si vuole un’altra volta rifare una razza con tutte le boiate che sappiamo relative all’eugonetica che andrebbe fatta diventare una freccia al nostro arco. Non si capisce perche’ uno dovrebbe essere miope, scemo, alto basso come gli pare a lui, non capisco quale diritto si vada a violare o quale in qualche modo danno si vada a recare a se stessi, al nascituro o all’umanita’. Detto questo, che magari e’ piu’ per polemica televisiva, un domani ci dovessero chiamare, che per i nostri racconti, noi abbiamo due gruppi di documenti con i quali ci dobbiamo raffrontare a livello globale, perche’ oggi, e ce lo insegna il lavoro di filomena gallo, che dai tribunali locali alla corte europea ci fa capire che le giurisdizione sono transnazionali, perche’ quando ti da’ una soddisfazione o mezza soddisfazione, tu puoi tentare di adire a una giurisdizione superiore. Abbiamo due gruppi di documenti: da una parte quelli che interpretiamo come ha fatto l’avvocato o il giudice o il poliziotto addirittura nel caso del paziente segnalatoci da vidmer, interpretiamo nella maniera piu’ liberale e quindi secondo me piu’ utile possibile il fatto che esistano tutti questi trattati in materia di diritti umani, che tra l’altro essendo stati ratificati quindi incorporati nei sistemi legali nazionali sono di rango costituzionale e che questi debbano essere ritenuti quasi come una costituzione mondiale, e dall’altra pero’ tutta un’altra serie di leggi come le tre convenzioni sulle droghe che sono una sorta di mega legge 40 che limita i diritti che sono riconosciuti nei tre gruppi dei trattati in materia di diritti umani. Tutto questo sarebbe una cosa teorica magari tirata molto per i capelli, l’amico giurista laggiu’ che si intende di questo puo’ confermare o smentire, da due settimane puo’ invece divenire, e lo evocava anche filomena ieri mattina, una possibilita’ di azione politica. L’italia ha finalmente ratificato il protocollo addizionale a questo patto per i diritti economici sociali e culturali il quale consente, qualora delle comunicazioni di un individuo o di un gruppo di persone relative a un presunto, una presunta violazione di uno dei diritti contenuti in questo patto, non siano stati soddisfatti dai rimedi nazionali, di adire a questa microgiurisdizione o piccolo gruppo di esperti delle nazioni unite riuniti nel comitato per i diritti economici sociali e culturali che affronteranno le problematiche relative ai vari diritti. E io ripeto che comunita’ scientifica da una parte e diritto alla salute dall’altra possano fare arrivare molti contributi critici relativamente a cosa accade nel nostro paese. Sono pochi i paesi che oggi l’hanno ratificato questo protocollo opzionale, quasi una ventina. Sono la spagna, che su alcune politiche e leggi e’ sicuramente piu’ avanti di noi, idem per il portogallo, l’uruguay semmai entrera’ in vigore questa legge sulla marijuana, perche’ se gia’ tutti pensate che in uruguay si possa comprare uno spinello legalmente non e’ cosi’. Non e’ detto che la maggioranza che fece quella legge torni al potere in uruguay e quindi anche li’ c’e’ una zona molto grigia. C’e’ invece la zona di quasi cristallino esempio di come andando nella direzione opposta da una parte della ricerca scientifica dall’altra parte dell’anteproibizionismo si puo’ avere effetti opposti, di due stati americani, colorado e washington, ma di stati tamericani che utilizzano la marijuana per scopo medico. E’ stato certificato a parte dai numeri della polizia, che sicuramente e’ la parte che meno ci interessa dal punto di vista scientifica ma e’ quella che per quanto riguarda la curva di gauss e’ quella piu’ importante, non c’e’ stato aumento di violenza, non ci sono stati assalti ai dispensori, addirittura le banche che per legge federale non possono ricevere i soldi di questi distributori che quindi vivono coi rotoli di banconote sotto il materasso, hanno iniziato a dire: no, qui il fenomeno e’ economicamente talmente rilevante che noi vogliamo che questi soldi vengano depositati da noi perche’ le cose funzionano e iniziano a funzionare facendo emergere un mercato stratosferico che quindi ha dei soldi, fa pagare tasse e ci serve in qualche modo ad aiutare tutta la collettivita’. Tant’e’ vero che quelle leggi hanno deciso che una parte dei proventi derivanti da queste sostanze debbano essere investiti in scuole o in attivita’ sociali e pare che gia’ una quarantina di bilioni di dollari siano stati investiti e dedicati a questo tipo di iniziativa. Quindi noi dobbiamo assumerci la responsabilita’ su quanto ci viene detto. Vidmer si e’ dimenticato di dire che dalle 10 in una sala qui accanto per chi si e’ prenotato ma anche per chi ritiene di avere delle problematiche che possano essere curate con la cannabis terapeutica e’ a disposizione per firmare delle ricette per i vari prodotti che sono disponibili e che sono disponibili perche’ l’italia ha legalizzato, ha regolamentato e poi all’italiana non ha fatto informazione, perche’ appunto c’e’ da una parte il timore che si vada a che fare con le droghe, si abbia a che fare con le droghe se si e’ un medico o un farmacista. Ma c’e’ l’ignoranza totale di quali siano queste sostanze, di che cosa possano trattare, anche se alcune regioni italiane hanno adottato delle leggi che poi in buona parte sono state peggiorate purtroppo con i regolamenti attuativi di queste leggi limitando di molto i tipi di malattie a cui si possono dedicare queste sostanze, ma comunque esiste, e’ stata legalizzata e regolamentata. Io spero di non aver capito bene quanto ha detto il sottosegretario rossi ieri mattina relativamente a quel protocollo firmato da ministro della difesa e ministero della salute. Dopo 7 anni dire che siamo all’inizio di un qualcosa inizia a essere ridicolo, ma comunque. La vera fortuna della promozione dell’uso terapeutico della cannabis sicuramente non sara’ darla in mano alle stellette. Questo credo sia poco ma sicuro, sia perche’ non e’ il loro lavoro, sia perche’ comunque chi gia’ per vari motivi ha bisogno di avere a che fare con una sostanza difficile, non credo che come primo approccio abbia quello di pensare a qualcuno in divisa. Ora sto esagerando, ma sicuramente sarebbe meglio avere a che fare col medico che poi ha a che fare con le farmacie piuttosto che con il ministero della difesa. Quindi legalizzare e regolamentare e poi liberalizzare il mercato, anche perche’ noi oggi subiamo un molopolio di case farmaceutiche olandesi che ci impongono un prodotto con un prezzo esagerato che va contro gli interessi individuali e della collettivita’. Concludo anch’io pero’, siamo forse in conclusione anche di commissione, pero’ il problema si pone.
Tempo fa alcuni anche dei nostri iscritti piu’ vicini alla parte scientifica del nostro paese non durante il dibattito relativo alla possibile riforma del senato della repubblica ritennero che quella camera, la camera alta, avrebbe potuto divenire la camera delle conoscenze e dei saperi.
Allora, io sono contrario a quel tipo di riforma chiamiamola cosi’, anzi controriforma che e’ uscita dal senato sul senato che cancella tutto il cancellabile e addirittura aggiunge problemi non solo relativi alla seconda scheda del senato che non esiste piu’ ma anche la terza del referendum. Ma di certo se c’e’ qualcosa che occorre alla politica e’ la contaminazione fra le conoscenze e i saperi e il legislatore, non le gabbie o le quote o un gruppo di autorevoli pensatori che va e dice a chi fa le leggi di fare le leggi in un determinato modo. Occorre e secondo me vidmer potrebbe essere il migliore senatore di questa stanza che qualcuno che in vita sua ha dei problemi e ha delle risorse intellettuali e delle proposte da fare faccia politica. E’ chiaro pero’ che se tu mi fai un senato che non e’ eletto direttamente e dall’altra parte una legge elettorale dove nessuno individualmente puo’ partecipare alla vita politica, perche’ non puo’ rappresentare il proprio territorio perche’ non esistono i collegi, non puo’ essere eletto direttamente perche’ non esistono neanche le preferenze, non dico che le preferenze siano la soluzione migliore, hai ammazzato qualsiasi possibilita’ di progresso umano e politico per il tuo paese. E li’, io spero che i pensatori, coloro che sanno, i saggi, in teoria il senato sarebbe stato fatto anche per quello, con gli anni le persone avrebbero esperienze oltre a qualche competenza in piu’, si facciano essi stessi portatori, avendo a che fare con questo tipo di riforma, di un, parolaccia a casa liberale, autocritica, perche’ non si puo’ vivere all’ultimo piano della torre d’avorio, ma invece occorre scendere nei bassifondi come qui si fa e partecipare direttamente alla vita politica. Grazie.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.