Non e’ che sappia a cosa agganciarmi, e’ stata un po’ una… Qualche commento forse intanto bisogna dare i numeri. Adesso io non so se la fao anche lei sta manipolando i dati, pero’ a quanto pare il problema alimentare non e’ chiuso. La fao prevede che, se si vuole alimentare i 9 miliardi di abitanti sul pianeta che ci saranno tra una trentina d’anni o un po’ di piu’, serve di aumentare del 70% la produzione. Io ho l’impressione che quando ragioniamo su queste cose, diciamo “noi”, noi noi. A questo punto dovremmo dire “io”. Se diciamo “noi” dovremmo prendere 7 miliardi di persone su questo pianeta. Io personalmente faccio fatica quando sento queste discussioni in cui si dice: dobbiamo cambiare la nostra visione delle cose, dobbiamo maturare una coscienza. Ma dobbiamo chi? Ognuno di noi e’ un singolo e, se va bene, in 5-6 o 10 ci si mette d’accordo. Quindi io francamente non so che cosa fare. 35 mila anni fa c’erano soltanto una decina di milioni di abitanti sul pianeta. Sono arrivati a un miliardo nel 1804, si stima. E poi in 123 anni sono raddoppiati e poi progressivamente, insomma, in una crescita che praticamente e’ esplosiva. Quindi qui si possono fare tutti i ragionamenti che si vogliono.
Prima si parlava di evidence based policy e di prendere delle decisioni sulla base di dati che siano sperimentali, che siano controllati. Insomma, qui dobbiamo ricordarci che la comunita’ europea ha speso oltre 100 milioni di euro delle nostre tasse, oltre 100 milioni di euro delle nostre tasse, per pagare ricerche che sono state fatte dall’inizio degli anni 90 fino sostanzialmente ad adesso sulla sicurezza degli ogm.
Ci sono almeno una decina di documenti e queste ricerche non sono state fatte nei laboratori di monsanto, sono state date a gruppi di ricerca pubblici per valutare quanto vanno in giro i geni, l’allergenicita’… Ragazzi, ma cosa vogliamo fare? A furia di applicare il principio di precauzione, insomma, aspetteremo qui che la cina ci esporti quello che noi poi accetteremo di consumare. Quindi quando si dice, tra l’altro, questa parola “ogm” che sembra ormai una specie di termine misterioso, si parla di tecnologie e di biotecnologie che tra l’altro quegli ogm di cui parlava silvano dalla libera sono obsoleti. Quella roba li’ tra un anno e’ gia’ fuori brevetto. Quindi le nuove generazioni di ogm, quelle che si piantano negli stati uniti, in argentina, in brasile, una superficie che sta intorno a una cifra abbastanza elevata, adesso non mi ricordo, pero’ so che sono 15 milioni gli agricoltori che nel mondo piantano ogm e non e’ che questi agricoltori in questi paesi dove si piantano gli ogm la gente si intossiva, che non hanno anche li’ i loro prodotti e che gli ogm o tutte queste tecnologie rappresentano qualche cosa che contagia chissa’ quale purezza tradizionale. Io sono nato in campania, i miei genitori erano contadini. Quando io sono nato a 8 mesi avevo il verme intestinale. Adesso vermi intestinali nel mondo occidentale non se ne parla. Ma ci sono larghe parti nel mondo dove bambini sono ancora infestati da vermi. Quindi dobbiamo un po’ metterci nell’ottica che una larga parte di mondo che aspira a stare un po’ meglio, e non e’ che possiamo dirgli: no, tenete li’ i vostri ecosistemi, non toccate niente. State male perche’ noi dobbiamo stare bene e noi non vogliamo minimamente compromettere il nostro equilibrio. Oppure dobbiamo metterci a usare gli strumenti che si hanno a disposizione e questi strumenti sono quelli che in fondo la ricerca scientifica ha applicato in diversi ambiti. Nell’agricoltura sicuramente, dal 900 quando sono state scoperte le leggi di mendel, e’ dal 900 che praticamente il miglioramento genetico ha consentito di eliminare le carestie. Ricordiamo le carestie per la malattia delle patate in irlanda che ha fatto fuori in pochi anni due milioni di persone. Le carestie sono state eliminate con il miglioramento genetico, ha delle metodologie specifiche. Adesso sono andati via i nostri agronomi che sono piu’ esperti. Queste biotecnologie sono soltanto un avanzamento e una capacita’ di fare interventi piu’ mirati e piu’ puliti in questo campo.
Quindi si passa da qua. Il fare scelte politiche, prendere delle decisioni sulla base di una serie di elementi e soprattutto prendere delle decisioni che poi siano modificabili e si possono modificare se eventualmente le cose non vanno bene. Ma noi sappiamo che sicuramente con questo andazzo, con questa ideologia del biologico le cose non stanno andando bene, come e’ stato detto poco fa, chiudono da 30 a 40 mila aziende ogni anno in questo paese. Cioe’ qui si sta praticamente radendo definitivamente al suolo l’agricoltura italiana. Io non so dove qualcuno che sta al governo pensa di poter rimettere in moto l’economia. Quel qualcuno pensa che sia possibile in tempi sufficientemente brevi reindustrializzare qualche cosa? No. Oppure pensa di poter portare qui delle industrie o delle attivita’ economiche a elevato contenuto tecnologico? No. Qui la garanzia del diritto non c’e’ e i capitali stranieri fino a quando non si fanno funzionare le leggi non verranno mai, mai. Quindi noi siamo destinati al declino inesorabile. Punto. Se c’e’ un settore, uno, dove ancora si potrebbe decidere di investire e si potrebbero.. Perche’ tra l’altro questo lo dice anche l’aumento che c’e’ di iscrizioni alle scuole per periti agrari e alle facolta’ di agraria. Quindi c’e’ un movimento di giovani verso l’agricoltura e li’ andrebbero messe le condizioni di usare le tecnologie e la ricerca per innovare e per applicare qui delle metodologie che non sono gli ogm o i semi che fa monsanto. Sono le tecnologie che possono fare i nostri laboratori e che da pecoraro scanio a oggi sono state riempite di ragnatele. Perche’ i nostri laboratori di biotecnologie vegetale si’ gli fanno fare il sequenziamento di questo e quest’altro, ma che me ne faccio se poi non posso appunto studiare la funzione dei geni, prendere i geni, metterli da qualche parte? I geni non sono mica delle robe che ti contagia, ce li abbiamo anche noi, scusate. I geni sono sostanzialmente la base della vita insieme a tutta una serie di altre molecole. E tutte queste cose qua fortunatamente oggi si possono studiare con dei dettagli e delle precisioni che non si sono mai avute. E questo andrebbe fatto e su cui andrebbe discusso con un mondo politico che pero’ non vuole ascoltare da questo punto di vista. Volevo soltanto fare un appunto sulla questione degli scienziati che non si iscrivono alla coscioni, sul perche’ la gran bretagna.. Insomma, giulio, la gran bretagna ha fatto la riforma protestante, noi no. Allora di che mi stai a parlare? Tu sei uno scienziato, non puoi ignorare le condizioni al contorno, le cause remote delle ragioni per cui noi siamo cosi’ come siamo e quegli altri sono cosi’ come sono. La nicchia. Altro che nicchia! Qui parliamo proprio.. Perche’ voi scienziati pensate solo che sia un problema di fattori circostanti del qui e ora. Ma la storia, soprattutto la storia culturale, pesa in una maniera impressionante. Ci sono proprio delle differenze nel modo di educare i ragazzi, nel modo appunto di organizzare le istituzioni, ma anche nel senso civico di fondo.
Esattamente, questi si sono, questi sono stati un secolo a occuparsi di diffondere il metodo empirico regolarmente dappertutto, dopodiche’ hanno evitato l’idealismo, hanno evitato tutta una serie di malattie, che invece noi ci siamo portati tutti qua.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.