Mi fa molto piacere essere qui, qui mi sento a casa, come diceva filomena abbiamo seguito ormai dal 2004 tutti i vari ricorsi che ci sono stati nei confronti della famosa o famigerata legge 40. Rapidamente, farei un attimo sul punto, farei una sorta di report sullo stato dell’arte della legge dove siamo arrivati.
A questo punto come si e’ visto dopo la sentenza della consulta dell’aprile dello scorso mese di aprile che ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa che non e’ da aprile 2014 in avanti ma dal febbraio 2004 che quel divieto era tale. Per dieci anni purtroppo tante coppie sono dovute andare all’estero, tante coppie non hanno fatto la fecondazione assistita eterologa perche’ una legge non lo consentiva.
Che cosa e’ successo? E’ successo che i politici si sono messi a tergiversare, il ministro lorenzin ha consigliato in maniera abbastanza curiosa e pittoresca, ha ritenuto che quel divieto che e’ caduto e che le motivazioni della corte costituzionale ci hanno detto non determinava alcun vuoto normativo dovesse invece essere riempito nuovamente da una legge, una legge che avrebbe dovuto disciplinare le questioni che quel divieto poneva, e cioe’ le questioni di come regolare l’eterologa nel nostro paese ma anche questioni che quel divieto non poneva e nessuno sentiva il bisogno di discutere, se il donatore del gamete dovesse essere noto al ricevente, e se il ricevente dovesse rendere noto al bambino che nasceva l’origine della sua nascita.
Ancora, si e’ discusso in questi mesi delle questioni della compatibilita’ genetica, altra questione sinceramente che ha gettato nel discredito ancora una volta nel dibattito scientifico e medico internazionale il nostro paese, perche’ si e’ posto il problema se quella coppia ricevente avesse il diritto di ricevere del materiale genetico che era compatibile con le sue caratteristiche fenotipiche fondamentali.
Si e’ sentito un dibattito impostato sul tema del razzismo consistente nella possibilita’ per la coppia che ricorreva alla fecondazione eterologa di non potere scegliere se il gamete fosse di una razza diversa dalla propria.
Questo e’ stato il livello purtroppo del nostro dibattito, tutto questo condito da indicazioni tecniche completamente errate, per cui la legge era necessaria perche’ altrimenti l’eterologa non si poteva fare.
La cosa e’ andata avanti fino al mese di agosto fino a che una regione poi ve ne parlera’ piu’ diffusamente la dottoressa liri fino a che la toscana non ha rotto gli indugi e ha assunto una delibera con la quale ha regolato gli aspetti medici e tecnici che dovevano essere regolati, quali esami fare sul donatore, come selezionarlo, quali precauzioni tecniche, secondo quali protocolli svolgere la metodica di fecondazione assistita, come creare una banca dati per le donazioni, quante donazioni fare e cosi’ via.
Questo ha determinato di fatto una rottura di quello schema che per altri 4 mesi ha impedito l’esecuzione della tecnica nel nostro paese, e quindi per altri 4 mesi ha prolungato quella situazione di illegittimita’ che durava gia’ da dieci anni e poi il resto e’ storia dell’oggi, quindi le regioni hanno adottato un documento comune sulla base della delibera che era stata assunta dalla regione toscana e con evidenti difficolta’ di trovare un punto di riferimento unitario, pensate alla storia dei ticket con regioni che non riescono a ingoiare la questione, i cellini lombardi hanno imposto alla giunta che l’eterologa in lombardia si paga.
Siamo arrivati al punto che si parte, e la cosa importante, mi fermo, per la prima volta nella storia d’italia non partono soltanto i centri privati, ma anche quelli pubblici, e’ partito il centro di careggi, iniziamo ora ad affrontare i problemi veri, ora inizia un altro fronte, filomena, per cui abbiamo la macchina
L’auto c’e’, l’eterologa si puo’ fare ma dobbiamo mettere la benzina e la benzina sono i gameti, gli ovociti femminili che dopo dieci anni di assenza di possibilita’ in questo paese non saranno facilmente reperiti con un meccanismo di donazioni imperniato sulla donazione volontaria e gratuita che e’ assolutamente giusta ma che trova limiti nella misura in cui una donna forse per la sorella e amica potra’ sottoporsi a stimolazioni, interventi chirurgico e estrazioni e dovra’ necessariamente prevedere meccanismi ulteriori, meccanismi compensativi come in altri paesi dell’unione europea che consentano a quella donna che vuole fare donazione non di guadagnarci, ma sicuramente di compensare quell’atto di donazione cosi’ importante che consentira’ a tante altre coppie di potere realizzare il proprio progetto genitoriale
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.