Con simone ho avuto un grande aiuto per il ricorso che abbiamo presentato con le successive memorie in sede di corte europea dei diritti dell’uomo sul caso parrillo, c’e’ stata l’udienza il 18 giugno, adele parrillo ha embrioni crioconservati che risalgono al 2002, ha perso il compagno che e’ uno dei caduti di nassiriya, quindi il progetto genitoriale non c’e’ piu’, dopo 12 anni chiede la restituzione di questi embrioni e chiede di poterli donare rila cerca scientifica.
Ha adito direttamente con il collega paoletti, siamo intervenuti come associazione luca coscioni piu’ l’adesione di 40 parlamentari e abbiamo presentato delle maggiori informazioni che potessero essere utili al convincimento della corte per emanare una decisione su questo caso. In realta’ la corte non si pronunciera’ sull’utilizzo degli embrioni per la ricerca, ma su quello che nel nostro ordinamento invece e’ un diritto comunque garantito, la proprieta’ degli embrioni, una donna puo’ chiedere sempre il trasferimento in utero, ha la proprieta’ di quegli embrioni, in questo caso non c’e’ piu’ il compagno, pero’ e’ stato messo in dubbio anche la restituzione.
All’udienza di discussione e’ intervenuto michele come esperto per le cellule staminali e adesso siamo in attesa, abbiamo presentato anche ulteriori memorie e li’ ci ha aiutato il valido apporto di simone, adesso siamo in attesa di una decisione. In realta’ io nella mia relazione oggi ho menzionato gli ultimi appuntamenti, prossimi appuntamenti che abbiamo sulla legge 40, e sulla questione embrioni alla ricerca la corte costituzionale aveva gia’ fissato un’udienza che coincideva con l’udienza sulla eterologa, il collega baldini ha chiesto di rinviare quell’udienza in attesa di una decisione di una corte che crea comunque una fonte principale nel nostro ordinamento e quindi in attesa dell’esito dell’udienza in corte europea dei diritti dell’uomo.
Prossimamente, casi simili ma in realta’ tratteremo diritti diversi, li’ non ci sara’ la proprieta’ dell’embrione, il diritto a revocare il consenso informato che viene valutato in questo momento a strasburgo come singolo quesito alla corte, alla corte costituzionale ci sara’ il quesito della revocabilita’ del consenso e la donazione degli embrioni alla ricerca.
Abbiamo anche inviato degli embrioni in svezia nel 2006, una coppia ha voluto donare degli embrioni alla ricerca scientifica, embrioni che non erano idonei per una gravidanza, di recente abbiamo anche presentato pubblicamente questa disobbedienza civile ed e’ intervenuto il direttore dell’istitudo carolinski che ha edivenziato quanto la tecnologia vada avanti rispetto alle leggi, ha evidenziato la possibilita’ di utilizzare gli embrioni per la ricerca senza distruggerli e delle pubblicazioni anche molto recenti.
Anche se abbiamo ridotto la parte fecondazione assistita come intervento l’aggiornamento su questi temi in questo momento non riguardano solo i possibili pronunciamenti della corte costituzionale tra cui c’e’ anche l’accesso per le corte fertili ma portatrici di patologie genetiche alle tecniche di fecondazione assistita, su questo punto gia’ c’e’ una condazione da parte della corte europea dei diritti dell’uomo, il caso costa pavan, quindi prossimi appuntamenti altri divieti che stanno per trovare comunque la possibilita’ di un incidente di incostituzionalita’ e riguardano la genitorialita’ per le coppie dello stesso sesso, ma sono ancora corso di valutazione.
Noi raggiungiamo gli obiettivi dall’altro lato, intervengono sentenze importanti della corte costituzionale ma di fatto dobbiamo monitorare e vigilare sull’applicazione concreta della nuova veste della legge 40, quello che leggiamo negli ultimi giorni sui giornali e’ veramente allarmante, c’e’ un governo che si oppone alla applicazione di una sentenza che ha valore di legge, quella della corte costituzionale, dicendo: no, abbiamo bisogno di un’altra legge, il vuoto normativo non si e’ creato, lo abbiamo ribadito in tutte le sedi possibili, anche oggi la senatrice de biasi, ma noi avvocati nello scrivere le memorie abbiamo detto perche’ non si creava il vuoto normativo non perche’ noi pensiamo che sia cosi’ ma ci sono delle norme la stessa legge 40 prevede tutele massime per tutti i soggetti coinvolti e le normative che abbiamo recepite, quelle comunitarie per la tracciabilita’, sicurezza e conservazione di gameti e tessuti prevede quelle norme che loro vorrebbero introdurre, il registro delle cellule utilizzate e’ previsto in base ai decreti legislativi di recepimento delle direttive comunitarie, un registro che viene conservato con i dati
Anonimi, pero’ i dati sanitari, tutto cio’ che riguarda quel gamete viene conservato in italia attualmente per 30 anni.
E’ stata sollevata la questione della eterologa e dei lea, l’infertilita’ non e’ una malattia nel nostro paese e non e’ nei lea, dopo che abbiamo trascorso dieci anni a dire perche’ nel pubblico non si riesce a lavorare come nel privato perche’ non ci sono risorse oggi il problema non e’ l’eterologa ma aggiornare i lea per tutte le patologie, non si possono aggiornare solo per l’infertilita’, la prossima scadenza che e’ stata dichiarata e’ quella del 31 dicembre. Da questa sessione in cui trattiamo di scienza, ricerca, tematiche collegate naturalmente io oggi ho portato al congresso i prossimi obiettivi che sono questi due divieti, ma poi c’e’ anche l’azione che rendremo nota domenica in cui andiamo a verificare che nessun centro pubblico o privato convenzionato di una determinata regione esegue la diagnosi preimpianto. Allora partono ulteriori azioni giudiziarie.
Se noi parliamo di principio di uguaglianza nell’accesso alle cure non deve essere per una patologia si’ e per un’altra no, ben consapevole che le risorse in ambito sanitario sono quelle che sono.
Le regioni hanno previsto che siano gratuite, un ticket basso e’ previsto dalle regioni non commissariate.
Per vigilare la corretta applicazione dopo avere raggiunto degli obiettivi e fare in modo che la legge 40 vede la cancellazione anche degli altri divieti.

L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.