Lo dichiara Filomena Gallo, segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni
Come diffuso oggi dall’agenzia di stampa Public Policy, il Ministero della Salute, nel silenzio generale del luglio scorso, ha trasmesso alle Camere una relazione sul tema della sperimentazione animale nel campo della ricerca sulle sostanze d’abuso, ora in corso di annuncio e di assegnazione alle commissioni competenti. Nella relazione si ribadisce, dopo studi e indagini sull’esistenza di metodi alternativi alla sperimentazione su modelli animali “in vivo”, che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche tali metodi non sono sostituibili.
“La relazione del Ministero della Salute sul tema della sperimentazione animale nel campo della ricerca sulle sostanze d’abuso fotografa una realtà ovvia per gli scienziati, ma spesso disconosciuta dal parlamento – lo dichiara l’avvocato Filomena Gallo Segretario dell’Associazione Luca Coscioni – i divieti aggiuntivi introdotti nella direttiva europea di settore sono insensati scientificamente, ci stanno portando dritti verso una procedura d’infrazione e, soprattutto, mortificano la ricerca biomedica del Paese costretta a competere col fiato corto, di proroga in proroga, con una zavorra sconosciuta ai colleghi europei”.
“In tempi di lotta al virus, e “osanna” quotidiani agli “eroici medici e ricercatori” – continua Gallo – il Governo a partire dal Ministro Speranza ha il dovere di promuovere e sostenere ogni iniziativa che superi le “assurdità” che hanno fotografato perfettamente con la relazione depositata, e lo strumento disponibile è in discussione in queste ore al senato con la conversione del decreto legge “semplificazioni’.
“La scienziata e Senatrice a vita, Elena Cattaneo infatti ha depositato un emendamento dichiarato ammissibile che elimina i divieti censurati dal ministero della Salute. Imperdonabile sarebbe ignorare questa opportunità senza aspettare futuribili nuove leggi.”
“Come associazione per la libertà della ricerca scientifica – conclude l’avvocato Gallo – sappiamo benissimo come l’ipocrita inerzia del parlamento, dal fine vita alla legge 40/04, possa essere una pietra tombale nei confronti della scienza, dei ricercatori e dei diritti dei cittadini. Contro questa inerzia, contro la latitanza della politica, ci battiamo ogni giorno ci battiamo nei tribunali, fino alla Corte costituzionale e poi le Corti internazionali. Oggi le forze parlamentari con un semplice voto in commissione possono rendere questo paese più ospitale verso la ricerca scientifica tanto magnificata a parole, quanto mortificata nei fatti”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.