L’Associazione Coscioni insieme ad altre associazioni europee incontra il Commissario europeo alla Giustizia.

Incontro Bruxelles GPA

L’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, rappresentata dall’avvocata Francesca Re consigliera generale, insieme a una delegazione di associazioni europee, ha incontrato oggi il Commissario europeo alla Giustizia, Michael McGrath, a Bruxelles. La delegazione era composta anche dall’ex senatrice irlandese Mary Seery Kearney, Sylvie Mennesson in rappresentanza dell’associazione francese Clara, e Pablo Bilbao per conto dell’associazione spagnola Son Nuestros Hijos.

I lavori sono stati aperti da Mary Seery Kearney, che ha presentato il gruppo, che ha l’obiettivo condiviso di promuovere normative solide all’interno di ogni Stato membro e a livello europeo, affinché siano riconosciuti e tutelati i diritti di tutte le persone coinvolte nella gravidanza per altri, sia a livello nazionale che internazionale.

L’incontro è stato convocato in particolare per discutere del nuovo “reato universale” introdotto recentemente dal governo Meloni, che punisce gli italiani che ricorrono alla GPA anche all’estero, nel rispetto delle leggi del luogo, con la reclusione fino a 2 anni e multe fino a 1 milione di euro. 

Francesca Re, avvocata e consigliera generale dell’Associazione Luca Coscioni, ha illustrato la situazione attuale in Italia:

con l’Associazione Luca Coscioni ci siamo sempre battuti per la regolamentazione della GPA solidale. I divieti assoluti, oggi estesi a livello “universale”, non fanno altro che alimentare clandestinità e abusi. Per tutelare le famiglie e, soprattutto, per garantire il superiore interesse dei minori, la regolamentazione è l’unica strada percorribile. Per questo abbiamo elaborato un testo di legge per la GPA solidale, già depositato da diversi parlamentari italiani. Purtroppo, nonostante le preoccupazioni legate al calo delle nascite, il governo italiano continua a impedire la possibilità di creare famiglie. Ci siamo rivolti al Commissario europeo perché riteniamo che un divieto assoluto come questo sia incompatibile con diversi principi europei, come la non discriminazione, la libertà di circolazione e il principio della doppia incriminazione.

Sylvie Mennesson ha presentato la situazione in Francia, dove si rischia un arretramento rispetto ai diritti conquistati, in particolare grazie al caso Mennesson c. Francia, in cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha sancito il diritto dei bambini nati da GPA all’estero a essere riconosciuti come figli di entrambi i genitori intenzionali.

Pablo Bilbao ha invece espresso preoccupazione per la situazione in Spagna, dove il Partito Socialista sta proponendo di emulare la normativa italiana estendendo il divieto anche a chi ricorre alla GPA all’estero.

La delegazione ha espresso la necessità urgente che l’Unione Europea verifichi la compatibilità del divieto italiano con i principi europei e intervenga per tutelare i diritti fondamentali.