FECONDAZIONE: ASS. COSCIONI (CAPPATO, GALLO) PRONTI A RICORRERE ALLA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE

 Dopo i tribunali di Firenze e Catania, anche il tribunale di Milano invia la legge sulla procreazione medicalmente assistita alla corte Costituzionale sul divieto di eterologa.

Dichiarazione di Marco Cappato Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e Filomena Gallo,avvocato, presidente di Amica Cicogna e Vice Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

Dichiara Marco Cappato: “la strada aperta dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo lo scorso aprile ha consentito che i giudici italiani, quali giudici “comunitari”, sollevassero il dubbio di legittimità costituzionale sul divieto di eterologa della legge 40. L ‘Italia, che si distingue per avere la legge in materia più antiscientifica e lesiva dei diritti delle persone, oggi dovrebbe finalmente porre in agenda politica il rispetto del diritto alla salute, del principio di uguaglianza, della rispetto della libertà di ricerca scientifica e intervenire sulla Legge 40 come vorrebbe la maggioranza dei cittadini italiani. Oltre alle giurisdizioni nazionali siamo pronti ad attivare tutte quelle internazionali perché giustizia sia fatta.

Afferma Filomena Gallo, dal 2004 ad oggi le coppie hanno fatto un passaggio obbligatorio nei tribunali per poter accedere alla Fecondazione assistita nel rispetto del diritto alla salute e del principio di uguaglianza, ricordiamo che per ben 8 volte i tribunali italiani hanno inviato la legge 40 dinanzi ai giudici costituzionali, nello specifico:
-nel 2007 la corte è stata chiamata dal Tribunale di Cagliari a decidere sul divieto di diagnosi reimpianto. La Corte emise una decisione di non ammissibilità non di rigetto della domanda;
– nel 2008 sono stati 3 i tribunali(TAR lazio, e per 2 volte il tribunale di Firenze) che hanno inviato la legge 40 alla Corte Costituzionale per la verifica di costituzionalità sul divieto di produzione di più di tre embrioni e l’obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti e sul divieto di crioconservazione e divieto di revoca del consenso informato. In questo caso la Corte Costituzionale nel 2009 ha dichiarato incostituzionale la legge 40 nella parte in cui vietava la produzione di più di tre embrioni e ha aperto una deroga al divieto di crioconservazione con sentenza 151/09;
-nel n.97/2010 la Corte Costituzionale a seguito di nuovo invio da parte del Tribunale di Milano ha confermato la deroga al divieto di crioconservazione, affermando la liceità della crioconservazione degli embrioni.
In ultimo sul divieto di eterologa sono tre i tribunale che a distanza di pochi mesi nel 2010 sollevano il dubbio di legittimità costituzionale inviando il testo normativo all’esame della Corte Costituzionale.
Attualmente la legislazione italiana è un caso unico al mondo poiché dispone divieti tassativi su tecniche mediche, a danno di tante persone che per curarsi devono recarsi all’estero. Purtroppo il Governo italiano si ostina a difendere tale legge che puntualmente i tribunali condannano e ne cancellano parti sostanziali.