Fazio, Farina Coscioni: Bene Ministro, troppi parti cesarei in Italia, necessaria un’inchiesta che accerti le ragioni e le probabili speculazioni legate al fenomeno..

Basta con le nomine politiche nelle ASL e nelle aziende ospedaliere. Approvare la proposta di legge radicale per contrastare l’occupazione della sanità da parte della (s)partitocrazia.

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni

“Il ministro della Salute Fazio coglie un aspetto importante, e mostra di aver recepito il senso e il significato di una mia interrogazione di metà agosto – prima che accadesse, dunque lo sconcertante episodio al policlinico di Messina – sull’abnorme quantità di parti cesarei in Italia e in particolare nelle regioni del meridione.
In effetti colpisce che l’Italia sia il primo paese, tra quelli dell’Unione Europea per il ricorso ai parti cesarei, che hanno rischi da due a quattro volte maggiori rispetto ai parti vaginali.
Per questo ho chiesto – e torno a chiedere al ministro Fazio se non ritenga opportuno e urgente predisporre un’inchiesta per accertare le ragioni che sono alla base di questo incremento straordinario dei parti cesarei;e quali iniziative si intendono adottare perché sia assicurata la piena attuazione delle linee guida predisposte dall’Istituto Superiore di Sanità per quel che riguarda parti cesarei e vaginali: perché è evidente che le prime vittime di questa situazione sono le pazienti, le donne. E ribadisco la richiesta che il ministro Fazio di venire a riferirne all’apertura delle Camera in Commissione Affari Sociali.
Il ministro poi ha parlato della necessità di non lucrare nel settore delicato della Sanità. Ho presentato, all’inizio della legislatura, un progetto di legge per la riforma delle procedure di selezione dei Direttori Generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere: una proposta che consentirebbe di scardinare il meccanismo delle nomine politiche.
Se davvero si vuole fare qualcosa, si potrebbe cominciare da qui. Com’è noto l’occupazione da parte della (s)partitocrazia di qualsiasi posto pubblico raggiunge nel campo sanitario il suo apice e provoca gli effetti più deleteri per i cittadini”.