Facebook censura di nuovo la Donna vitruviana

Donna vitruviana

Donna vitruviana, Facebook prima fa mea culpa e poi continua con la censura. Marco Cappato: “Errare è umano, perseverare è stupido, mentire è grave. Ci rivolgeremo alle istituzioni”

“Il nostro team esamina ogni settimana milioni di inserzioni pubblicitarie e a volte purtroppo commettiamo degli errori. Questa immagine non viola le nostre policy” scriveva Facebook nei giorni scorsi rispondendo alle proteste di Associazione Luca Coscioni, cui era stata negata la possibilità di promuovere sul social network il XV Congresso nazionale dedicato a “Le libertà in persona”, in programma dal 5 al 7 ottobre presso l’Università degli Studi di Milano.

L’immagine della “Donna vitruviana” – che impersonifica le urgenze in materia di libertà sulla scienza, le droghe, il corpo, la vita – “a parole” era stata sbloccata, dopo una iniziale decisione di diniego, con la quale il social network faceva riferimento alla “nudità” della figura che riprendeva il celebre disegno di Leonardo Da Vinci artisticamente adattato.

Sembrava pace fatta con l’apprezzamento dell’associazione che proprio al Congresso affronterà – insieme a  scienziati, medici, politici di diversi schieramenti, intellettuali di spicco dello scenario culturale italiano e internazionale – l’esigenza di impedire che algoritmi e intelligenza artificiale operino calpestando “di fatto” libertà fondamentali come quella di espressione e di conoscenza, sottolineando la necessità di garantire che il ritmo esponenziale del progresso tecnoscientifico non travolga i principi di democrazia liberali, attraverso investimenti e regole per liberare la ricerca scientifica e rafforzare diritto alla conoscenza e all’autodeterminazione individuale.”

Ma alle parole ha fatto seguito un finale assolutamente inaspettato e, al tentativo di promozione dell’evento, Associazione Luca Coscioni ha ricevuto questa risposta inaspettata:

Thank you for waiting.
The relevant Facebook team had reviewed your Ad, and it is disapproved due to violating Facebook’s Sexual policy.
Thanks,
Sam
Facebook Client Support Team

“Dunque Facebook ha mentito pubblicamente. Errare è umano. In questo caso anche un po’ disumano, visto che stiamo parlando degli algoritmi di Facebook che filtrano i contenuti – dichiara di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -. Facebook ha però deciso non solo di perseverare, ma anche di mentire. Quando infatti l’algoritmo bloccò per la prima volta l’illustrazione della “donna vitruviana” disegnata da Giovanni Di Modica con la direzione creativa di Avy Candeli l’azienda fece un passo indietro. Eravamo a questo punto sicuri che gli “umani” che lavorano a Facebook avessero rimediato all’evidente errore dell’algoritmo nel censurare un’immagine totalmente priva di qualsiasi contenuto problematico. il personale dell’azienda era perfettamente al corrente. E invece…

Al Congresso dell’Associazione Luca Coscioni ci sarà un panel dedicato all’intelligenza artificiale. Pensavamo che avremmo dovuto sottoporre agli esperti questo caso di censura, per valutare come l’intervento umano sia spesso necessario per rimediare gli errori delle macchine. Purtroppo dobbiamo constatare che il problema è un altro: l’azienda che detiene la posizione dominante nelle reti sociali in Italia e in buona parte del mondo applica politiche di censura e violazione della libertà di espressione. A questo punto ci vediamo costretti a sollevare il problema anche in sede istituzionale.

Gli fa eco Avy Candeli,direttore creativo delle campagne Associazione Luca Coscioni:

“L’intelligenza artificiale potrà ottimizzare la vita umana, ma è incredibile come possa complicare in “autonomia” la creatività umana. Pur citando esplicitamente un’opera di Leonardo da Vinci con un uomo nudo, conoscendo le linee guida di Facebook ci eravamo posti il problema di non rappresentare la nostra donna “libera” altrettanto nuda, e avevamo deciso di “censurarla” coprendole ogni elemento “anche” sessuale, sentendoci già censori. Facebook in questo modo, diversamente dalla maggior parte dei mass media che accolgono pubblicità molto meno pudiche, sembra voler proibire la promozione dei nostri corpi per come sono stati concepiti dalla natura, dall’evoluzione o da Dio, attribuendo loro un potere da nascondere anche sotto forma di disegno. Questa scelta corrisponderà davvero alla sensibilità dei suoi utenti, percepiranno davvero la nudità, anche di una madre col figlio in braccio, come qualcosa di inevitabilmente sessuale e quindi da non promuovere, anche se si parla di vita in generale?”

A Milano dal 5 al 7 ottobre saranno al centro le restrizioni che opprimono la scienza e la ricerca scientifica, la violazione dei diritti umani e civili, compreso quella di pensiero e di conoscenza.

Si parlerà di Ricerca, genoma, stupefacenti, staminali, biotecnologie, aborto, disabilità, intelligenza artificiale, eutanasia, laicità e le rispettive libertà attualmente violate indispensabili alla vita. Nell’era delle paure, persino la libertà è presentata come un pericolo dal quale difendersi. Le proibizioni contro la ricerca scientifica e la libera scelta sul nostro corpo infatti tolgono salute e speranza, rafforzando l’arbitrio del potere. Sarà il Congresso del movimento per le libertà civili, per l’alternativa alla politica della paura. Sarà l’occasione per ascoltare la voce dei ricercatori, delle persone malate e con disabilità e di tutti gli altri cittadini che si vogliono unire per conquistare nuove riforme laiche, dal corpo dei malati al cuore della politica.