Al seminario precongressuale interverranno Chiara Lalli, Francesca Re, Alessia Cicatelli e Paola Angela Stringa
Appuntamento per domani, ore 18:00 allo Spazio Incontri del Polo del ‘900.
Si svolgerà domani 25 settembre, allo Spazio Incontri del Polo del ‘900 di Torino, il seminario precongressuale “Affittasi utero: buoni e cattivi argomenti sulla Gravidanza per altri”, organizzato dalla Cellula Coscioni di Torino. Una nuova occasione per parlare della gravidanza per altri con la bioeticista Chiara Lalli e le giuriste Francesca Re, Alessia Cicatelli e Paola Angela Stringa.
Sarà possibile porre domande anonimamente sul tema della GPA tramite un Google form e all’interno della sala tramite biglietto cartaceo
➡ L’Associazione Luca Coscioni per la Gravidanza per Altri
Affittasi Utero (→ QUI è possibile ascoltare l’audio serie): una audio serie di Chiara Lalli e Luca Santarelli, distribuita da Fandango Podcast e prodotta in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni che, in dodici puntate, passa in rassegna dubbi, domande e diritti negati sul tema della maternità surrogata.
Mentre l’Irlanda approva la prima legge sulla maternità surrogata o gravidanza per altri, in Italia sta per diventare un reato universale.
Il disegno di legge di Fratelli d’Italia è passato l’anno scorso alla Camera e a luglio 2024 in commissione giustizia del Senato. Se da una parte il parlamento irlandese è stato sostenuto dal governo di centrodestra guidato dal premier Simon Harris, dall’altra il reato universale è fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni. Un reato inapplicabile e incostituzionale, per cui si rischia “la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro” e che, per la Ministra per la famiglia, natalità e pari opportunità Eugenia Roccella, è “un’avanguardia sul fronte dei diritti”.
Ma che cos’è la maternità surrogata? Chiara Lalli, bioeticista e giornalista, ha scritto la serie audio Affittasi utero, distribuita da Fandango Podcast e prodotta in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni. Una collezione di cattivi argomenti e di obiezioni (che non lo sono), che intende affrontare tutte le complessità, le domande, i dubbi e i falsi miti di un diritto scambiato per un reato. Le 12 puntate sono disponibili su tutte le piattaforme di ascolto dal 27 agosto.
“Possiamo condannare moralmente tutto quello che vogliamo ma ci servono dei buoni argomenti” commenta Chiara Lalli. “Non possiamo dire che qualcosa è immorale perché noi non la faremmo o perché offende la natura o la tradizione (cioè la nostra idea di natura e tradizione) oppure perché qualcuno ha detto che è una cosa cattiva. Questo vale ovviamente anche quando vogliamo giustificare una legge coercitiva: per vietare a tutti di ricorrere alla maternità surrogata, insomma, non basta una opinione contraria ma servirebbero buoni argomenti. Pensateci: perché è giusto considerare reato un furto? Perché chi viene derubato subisce un danno. Per vietare a tutti la maternità surrogata dovremmo dimostrare che ci sia un danno necessario per qualcuno. Se scegliessi liberamente di fare una figlia per qualcun altro, chi sarebbe danneggiato?”.
No. Non basta mai storcere il labbro e fremere di indignazione. Per condannare moralmente qualcosa e, soprattutto, per vietarla avremmo bisogno di qualcosa di più razionale. Dovremmo dimostrare che sempre e comunque qualcuno sarebbe danneggiato.
C’è una domanda complicata cui rispondere (provateci): siamo in grado di dimostrare che un nato da maternità surrogata avrà una esistenza disgraziata? Siamo sicuri che per questo nato – la cui unica possibilità è nascere in questo modo oppure non nascere proprio – sia preferibile non esistere? E perché?
Fareste un figlio per qualcun altro? La maternità surrogata vi pare morale o immorale? Vi pare giusto vietarla? I soldi sono cattivi nel sacro dominio della riproduzione umana? Qualcuno viene danneggiato?
Affittasi utero prova a rispondere a queste domande, con un pizzico di ironia e senza moralismi.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.