Comunicato del Comitato per l’Etica di Fine Vita: a proposito della richiesta di Welby.

Patrizia Borsellino Presidente del Comitato per l’Etica di Fine Vita
In riferimento alla lettera di Piergiorgio Welby, co-Presidente dell’Associazione Coscioni, diffusa ieri 14 novembre, il Comitato per l’Etica di Fine Vita intende riportare l’attenzione su un aspetto rilevante fino ad ora trascurato.

La richiesta di Welby, ad oggi, non è priva di fondamento e potrebbe essere accolta in quanto riconoscimento del diritto al rifiuto ai trattamenti – anche salvavita – e del diritto a ricevere, in ogni caso, una adeguata assistenza, volta a evitare le sofferenze della morte, a cui i medici sono sempre tenuti. Il diritto al dissenso alle cure, infatti, è già sancito sia sul piano etico che su quello giuridico – deontologico, sulla base delle disposizioni costituzionali e di consolidate fonti giurisprudenziali.

Sottolineato questo importante aspetto, resta fermo il valore della battaglia civile intrapresa da Welby per il riconoscimento, a livello generale, del diritto a non protrarre una sopravvivenza insostenibile; una battaglia di cui il mondo politico non potrà disinteressarsi richiamandosi semplicemente alla prestazione di cure adeguate.