Di recente è uscito l’ultimo numero di Notizie di Politeia, la rivista del Centro Studi Politeia, che si occupa della ricerca nel campo della politica e dell’etica. La sezione Fase finale della vita, tra libertà ed esigenze di protezione. Quali punti fermi?, curata da Marilisa D’Amico, Irene Pellizzone (membro della Giunta ALC) e Benedetta Liberali, vede l’Associazione Luca Coscioni protagonista.
Tramite le sue battaglie innanzitutto. Ampio spazio viene lasciato al Caso Cappato e alla decisione della Consulta di pronunciarsi una volta che il Parlamento avrà fatto una legge sul Fine vita. Si approfondisce la scelta della Corte costituzionale, unica nel suo genere fino a questo momento, così come le implicazioni bioetiche nel riconoscimento dell’autodeterminazione nel morire.
Quindi, il Testamento biologico, una legge approvata poco più di un anno fa su cui ancora c’è molto da fare. In questo ambito, si segnalano anche i contributi dati dai dirigenti dell’Associazione. A iniziare dalla co Presidente Mina Welby, autrice del saggio La lunga marcia dell’autodeterminazione terapeutica. Quindi, il lavoro a quattro mani di Filomena Gallo – segretario nazionale ALC – e Giulia Perrone – membro della Giunta – intitolato Testamento biologico e Diritti fondamentali. Infine, il lavoro dell’avvocato Gianni Baldini, membro della Giunta, che ha curato il lavoro Considerazioni a margine della L. 219/2017: tra (molte) luci (e qualche) ombra.
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L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.