Cappato, amministratore di sostegno: “La decisione del giudice di Treviso è ineccepibile”

 Dichiarazione di Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, ai microfoni di Radio24, questa mattina al Gr delle ore 13,  in merito alla decisione del giudice trevigiano Clarice Di Tullio di concedere ad una donna di 48 anni, colpita da una gravissima malattia degenerativa, la possibilità di sospendere le cure.

“E’ una decisione assolutamente ineccepibile, perché la Costituzione e tutta la giurisprudenza – casi Welby, Englaro, Nuvoli, oltre a precedenti relativi proprio all’amministratore di sostegno, come a Modena – riconoscono il diritto a non essere sottoposti ad un trattamento sanitario contro la nostra volontà. Dunque in questo il diritto di delegare all’amministratore di sostegno, in questo caso il marito, il rispetto di quella volontà nel momento in cui non si fosse in grado di intendere e di volere è qualcosa ormai di giuridicamente indiscusso.

Non c’è niente di più grave e violento del pretendere di decidere sul corpo degli altri.  Quanto alla legge sul testamento biologico, che viene impropriamente tirata in ballo rispetto alla decisione di Treviso, va semplicemente ricordato che il disegno di legge contro il testamento biologico, attualmente in discussione, è totalmente incostituzionale e, se approvato, peggiorerebbe ancora di molto quella realtà di eutanasia clandestina, che già esiste nei nostri ospedali e alla quale contrapponiamo la proposta di legalizzazione”.