Basilicata/“Caso Sisinni

L’anno scorso mi sono occupato ripetutamente del caso di Egidio Sisinni, ammalato di SLA in ADI. Egidio vive a Latronico, o forse sarebbe il caso di dire sopravvive. Sopravvive ed è sopravvissuto anche a quelle che io e i suoi familiari e amici più cari riteniamo essere state delle patenti violazioni dei suoi diritti. Per carità, non vogliamo, non pretendiamo una sanità pubblica che assomigli a ER e, in certi momenti, per come vanno le cose ci accontenteremmo, a dire il vero, anche dell’ospedale da campo di MASH. Quel che è certo, però, è il diritto di Egidio e di noi tutti a ricevere una assistenza adeguata, il doveroso rispetto dovuto al cittadino ammalato, che non può e non deve essere trattato come un pacco, un oggetto o magari un rompicoglioni che rivendica i suoi diritti. Tutto questo, torniamo a ripeterlo ai responsabili della ASL n. 3 di Lagonegro ed anche al dott. De Fino, che, come ho avuto modo di apprendere pochi minuti fa, mi ha denunciato per diffamazione a mezzo stampa e suppongo a mezzo comizio, Sit-in e volantinaggio. L’esposto denuncia che inoltrammo mesi fa, per quanto ci risulta ha prodotto una richiesta d’indagine da parte della Procura della Repubblica di Lagonegro. Non aggiungo altro, se non che nel corso del Sit-In che tenemmo a giugno 2004 in quel di Lagonegro, il tavolo organizzato da Radicali Lucani divenne il vero, e forse unico e solo, sportello di tribunali del malato ed anche sezione e surrogato di fantomatiche sezioni sindacali, che a questo dicono essere preposte. Ma che diamine, si sa che questi presidiano tutto, ma appunto di presidio, anzi di truppe di occupazione, trattasi, che spesso tutto fanno tranne che occuparsi di ciò che è scritto nella loro ragione sociale. Se ripenso all’affannosa ricerca da parte del giornalista Rai dei responsabili della ASL n. 3, con un servizio dove ogni affermazione nostra era in formula dubitativa e le repliche dell’ASL invece in formula assolutamente affermativa, se ripenso al fatto che evitarono accuratamente di farmi parlare, mi viene davvero da ridere.

Così come mi vien da ridere, se ripenso che il buon parroco Don Giovanni Costanza ebbe modo di dire ai familiari che non c’era bisogno di rivolgersi ai radicali, ma che avrebbe potuto convenientemente organizzare una colletta in Chiesa.

Che importa in fondo se i diritti vengano tramutati in favori o in una pelosa carità davvero poco cristiana.

Maurizio Bolognetti
Segretario Radicali Lucani
Membro del Consiglio Generale dell’Ass. Coscioni

P.S.
Dimenticavo: grazie davvero al segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, grazie a Marco Pannella e ad Emma Bonino che hanno voluto far sentire la loro voce su questa piuttosto “singolare