Associazioni pazienti sterili e Associazione Luca Coscioni scrivono una lettera aperta al Ministro Livia Turco

_MG_7894(Manifestazione davanti a Palazzo Chigi)

Gentile Ministro Livia Turco,

non può immaginare con quanta difficoltà oggi Le scriviamo. Abbiamo sempre creduto nel dialogo costruttivo con Lei. Ricordiamo ancora il giorno in cui fu comunicata la sua nomina a Ministro della Salute, pensammo: ottima notizia! E non lo pensammo solo perché ha rappresentato una compagna di battaglie comuni sulla legge 40/04, ma anche perché il Suo impegno nell’interesse dei cittadini è stato costante come leggi importanti quali la 53/2000 o la 328/2000 sono a testimoniare.

In questi mesi in cui Lei è stata Ministro della Salute, noi tutti delle associazioni di pazienti sterili, l’Associazione Luca Coscioni, le centinaia di coppie che le hanno scritto e che hanno sottoscritto i nostri appelli, ci siamo rivolti a Lei per avere l’aggiornamento delle linee guida sulla legge 40/04.

Un atto previsto dalla stessa legge sulla fecondazione assistita all’articolo 7. Non Le abbiamo chiesto una modifica di legge, ma solo un atto rispettoso della norma principale: prima di tutto per il rispetto della legalità e poi anche per il rispetto delle aspettative che i cittadini italiani ripongono nella scienza e nella salute dei propri figli.

Ministro, non le abbiamo chiesto nulla che andasse oltre il suo dovere; Le chiediamo un atto elaborato non da Lei, ma da tecnici che ne hanno le competenze, come dettato dall’articolo7 comma 3 della legge 40 ("Le linee guida sono aggiornate periodicamente, almeno ogni tre anni, in rapporto all’evoluzione tecnico-scientifica").

Peraltro c’è già un atto approvato nell’agosto del 2007 dal Consiglio Superiore di Sanità, che aveva approvato l’aggiornamento e ne aveva delineato anche le urgenze e che dunque non necessitava di un secondo parere. Oggi noi tutti, riteniamo inaccettabile un passaggio obbligatorio in Tribunale, o di viaggi all’estero, per vedere affermato un diritto che ci riconosce uguali a tutti i cittadini italiani che un figlio lo "possono concepire in camera da letto", e per vedere riconosciuto un diritto che i padri costituenti hanno previsto per tutti i cittadini: il diritto alla salute.

Siamo stanchi della legge 40/04, ma a Lei sulla norma nulla è stato chiesto. Aspetteremo quel Parlamento che deciderà di modificarla, senza mai smettere di evidenziarne la dannosità.

E ritorno alla difficoltà nello scriverLe. Proviamo difficoltà perché abbiamo creduto che avrebbe fatto il suo dovere di Ministro. Aveva più volte annunciato il testo in Parlamento, nelle Commissioni competenti e sui giornali. Ricordiamo le sue parole: "un testo di aggiornamento legalmente ineccepibile". Ma dopo tanti mesi, anche oggi dopo le elezioni, in una fase in cui potrebbe ancora adempiere il suo dovere, la realtà è che le linee guida ancora non sono state emanate.

Con questa lettera ci rivolgiamo al Ministro della salute, carica che Lei in questo momento ancora ricopre, perché non si può aspettare un nuovo Ministro della Salute che dia inizio a un nuovo iter, chissà a quale fine questa volta.

Pertanto ostinati, superando la difficoltà di rivolgerci per l’ennesima volta a Lei, ci appelliamo di nuovo a Lei perché il diritto sia rispettato in ogni sua forma.

In attesa,

Filomena Gallo – Presidente di Amica Cicogna onlus e Vice segretario Associazione Luca Coscioni
Laura Pisano – Presidente di L’Altra Cicogna onlus
Patrizia Battistini – Presidente Un bambino.it
Monica Soldano -Presidente Madre Provetta onlus
Federica Casadei – Presidente Cerco Un Bimbo