Dichiarazione di M.Parachini, Vice-presidente della Fiapac (Federazione Internazionale degli operatori di Aborto e Contraccezione) e membro della direzione dell’Associazione Luca Coscioni
Il ministro della Salute Livia Turco, ha trasmesso oggi al Parlamento la Relazione annuale sull’attuazione della legge 194/1978, contenente "Norme per la tutela sociale della maternita’ e per l’interruzione volontaria della gravidanza" che contiene i dati preliminari per l’anno 2007 e i dati definitivi per l’anno 2006. Prime considerazioni (sulla base delle notizie di agenzia).
1) La discrepanza tra i dati riguardanti le donne italiane e quelle straniere (riduzione del 3,7% rispetto al 2005 per le prime e incremento del 4,5% rispetto al 2005) conferma la necessità di attivare le misure di accesso alla contraccezione, sia da un punto di vista organizzativo che di "promozione" della contraccezione. L’Italia è il paese dove si paga per la contraccezione (sia che si consideri quella ormonale -pillola, cerotto o anello vaginale – che quella meccanica – spirale e preservativo) ma dove l’interruzione volontaria della gravidanza è totalmente gratuita. Per la contraccezione d’emergenza (la cosiddetta pillola del giorno dopo) una donna che si rivolge al Pronto Soccorso pagherà 25 Euro di prestazione quale "codice bianco" e 11 Euro per la confezione della pillola.
2) La nuova stima degli aborti clandestini è aggiornata al 2005 con un’ipotesi massima di 15 mila aborti effettuati al di fuori della legge 194, correggendo al ribasso le precedenti stime che indicavano tale soglia attorno ai 20 mila aborti clandestini. Avremmo voluto avere un dato più aggiornato e un’analisi accurata sulla persistenza del fenomeno.
3) L’obiezione di coscienza dei medici e’ in aumento. Finalmente una fotografia aggiornata della situazione! Fra i ginecologi e’ passata dal 58,7% al 69,2%; fra gli anestesisti dal 45,7% al 50,4%; fra il personale non medico dal 38,6% al 42,6%. Questi dati, aggiornati dalle Regioni (i dati precedenti risalivano al 2003 e in alcuni casi al 1999) evidenziano la situazione che gli operatori della 194 denunciano da anni ormai. In alcune situazioni quali la Campania, l’obiezione di coscienza per i ginecologi passa dal 44,1% all’83%; per gli anestesisti dal 40,4% al 73,7%; per il personale non medico dal 50% al 74%. In Sicilia, si va dal 44,1% all’84,2% dei ginecologi; dal 43,2% al 76,4% degli anestesisti; dal 41,1% al 84,3% del personale non medico. "Questi livelli sono tali – afferma il ministro – da prefigurare un’oggettiva condizione di grave difficolta’ per le donne nell’accesso ai servizi. In questo senso si ribadisce che sono le Regioni, in applicazione del medesimo articolo 9 della normativa, che devono controllare e garantire l’attuazione della legge, anche attraverso la mobilita’ del personale". Evviva, se ne è accorta anche lei..!!
4) Il numero degli aborti terapeutici, effettuati dopo il 90mo giorno di gravidanza, è rimasto invariato. La loro percentuale nel 2006 e’ stata complessivamente del 2,9%, di cui il 2,2% effettuati tra la 13ma e 20ma settimana e lo 0,7% dopo la 21ma settimana. Questo dato è davvero incoraggiante, a fronte dell’aumento vertiginoso della diagnostica prenatale.
5) La relazione del Ministro dà conto ufficialmente dell’iter burocratico che l’immissione in Italia della RU 486 o Mifepristone sta seguendo. Particolarmente significativo è il dato riguardante la situazione negli altri paesi europei (Francia, Gran Bretagna, Svezia) dove questa metodica e’ ormai usata dagli anni Novanta: nel 2006 più di un quarto delle donne ha scelto l’aborto farmacologico, senza che la sua introduzione abbia modificato l’andamento del tasso di abortività e il rischio di complicanze. La Commissione Europea, come tra l’altro già riportato nell’ultima relazione presentata al Parlamento, ha anche approvato le raccomandazioni dell’Emea per uniformare le indicazioni del farmaco nell’Unione Europea. Cosa aspetta il consiglio di amministrazione dell’Aifa ad esprimere il proprio parere finale sulla autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale ???
6) Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Amedeo Bianco, commentando i dati sull’obiezione di coscienza esercitata da un numero crescente di medici, sostiene che potrebbero "pesare anche fattori di tipo ambientale, relativi all’organizzazione del lavoro” e che si tratta di un dato che ”deve far riflettere”. Più che riflettere, qualcuno trovi un rimedio! E non potrebbe essere che l’apertura al privato, come da sempre sostengono i radicali, risolverebbe non pochi ostacoli?
(Leggi qui la relazione del ministro ed i documenti presentati al parlamento)