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L’Associazione Luca Coscioni ha tenuto oggi una conferenza stampa per illustrare i contenuti e le gravi conseguenze del testo sul fine vita approvato dal Governo, che di fatto cancella il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria, restringendo drasticamente i criteri di accesso in violazione della Costituzione e delle sentenze della Corte.
Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato: “vi pare possibile che una persona che vorrebbe accedere al suicidio assistito si troverebbe a non essere più protetta da leggi in vigore, come quella sulle disposizioni anticipate di trattamento? Il testo della maggioranza, infatti, prevede che non siano più applicabili gli articoli 4 e 5 della legge 219 del 2017 e presenta evidenti profili di incostituzionalità già nel suo impianto iniziale perché mira a cancellare diritti riconosciuti dall’ordinamento e ribaditi dalla Corte costituzionale. Fin dall’articolo 1 si parla di indisponibilità del diritto alla vita in modo assoluto, in contrasto con la ‘sentenza Cappato’ 242/2019 e con gli articoli 2, 3,13 e 32 della Costituzione. La vita è un bene fondamentale, ma non è e non può essere un dovere se una persona, in condizioni di piena capacità, sceglie consapevolmente di porvi fine a fronte di sofferenze intollerabili”.
Gallo ha spiegato che “si introduce l’obbligatorietà delle cure palliative come condizione di accesso, trasformandole in un trattamento sanitario obbligatorio, e si istituisce un Comitato Nazionale di Valutazione di nomina governativa che escluderebbe il Servizio sanitario nazionale dalle procedure di verifica dei requisiti e dalla assistenza. Vengono introdotti tempi di attesa incompatibili con le condizioni di chi soffre, non rispettando nemmeno la legge 219/17 sulle disposizioni anticipate di trattamento. La Corte costituzionale ha chiesto al Parlamento una legge che regolamenti l’aiuto medico alla morte volontaria, rispettando e applicando le sentenze della Corte – che hanno valore di legge e che non possono essere ignorate dal legislatore. Serve una legge che rispetti la libertà e i diritti delle persone, non che le neghi”, ha concluso Gallo, ricordando che l’8 luglio la Corte costituzionale discuterà per la prima volta dell’incostituzionalità dell’articolo 579 del codice penale esprimendosi per la prima sul tema dell’eutanasia attiva.
Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato: “il testo non mira a privatizzare l’aiuto alla morte volontaria, ma a vietarlo. Questa legge infatti cambia i parametri stabiliti dalla Corte costituzionale, perché restringe l’accesso solo alle persone collegate a macchinari (‘dipendenti da trattamenti sostitutivi di funzioni vitali’), escludendo chi dipende dall’assistenza di terzi, come famigliari e caregiver (previsti invece dalla Consulta, con il risultato di escludere in partenza la quasi totalità delle persone che ne hanno bisogno. Non solo: introduce il coinvolgimento preventivo dell’autorità giudiziaria, in modo da bloccare le procedure. Non è una legge che regola l’aiuto alla morte volontaria, è una legge che lo cancella”, ha ribadito Cappato.
L’Associazione Luca Coscioni ha infine ricordato che prosegue la mobilitazione in tutta Italia per la raccolta firme sulla legge di iniziativa popolare “Liberi Subito”, per legalizzare l’eutanasia e difendere un diritto che la proposta del Governo intende cancellare.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.