Scritto in collaborazione con Mirella Parachini, Vice segretario dell’Associazione Luca Coscioni
È notizia di qualche settimana fa che la pillola per la contraccezione d’emergenza, la cosiddetta pillola “dei 5 giorni dopo” è diventata disponibile in farmacia senza ricetta anche per le ragazze minorenni. La decisione, da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) di abolire l’obbligo di prescrizione medica per questo farmaco rappresenta sicuramente un passo avanti importante per una maggiore tutela della salute fisica e psicologica delle giovani donne italiane.
La letteratura scientifica, infatti, ci dice che facilitare l’accesso alla contraccezione d’emergenza alle ragazze adolescenti è una misura sicura e affidabile, che non presenta effetti negativi sull’uso della contraccezione continua nè incoraggia comportamenti sessuali a rischio.
La pillola dei “cinque giorni dopo”, a base di ulipristal acetato – efficace fino a 120 ore dal rapporto non protetto – rientra, dunque, nei cosiddetti “contraccettivi d’emergenza” che, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono “tutti quei metodi contraccettivi in grado di fornire alla donna un mezzo privo di rischio per prevenire una gravidanza indesiderata dopo un rapporto sessuale non protetto, o in caso di fallimento del metodo contraccettivo”. Essendo un metodo ormonale di contraccezione d’emergenza agisce interferendo con l’ovulazione, che viene bloccata o spostata in avanti di 3-5 giorni.
È importante sottolineare come la contraccezione ormonale d’emergenza non sia pericolosa per la salute. Secondo l’OMS non vi è alcuna condizione nella quale il rischio derivante dalla contraccezione d’emergenza ne superi il beneficio. Al momento di prescrivere il farmaco non è necessario alcun esame clinico e non è indicato alcun follow-up dopo l’assunzione, ma è raccomandata l’esecuzione di un test di gravidanza se la mestruazione ritarda o non ha le caratteristiche solite. Non vi sono segnalazioni circa un aumentato rischio per la salute con assunzioni ripetute, ma è importante ricordare che la contraccezione di emergenza è la misura estrema, e che la stessa pillola dei cinque giorni dopo non è efficace se l’ovulazione è avvenuta.
La decisione di eliminare la prescrizione per questo farmaco anche per le ragazze minorenni non è che un primo passo: ricordiamo infatti che l’accesso alla contraccezione d’emergenza è ancora fortemente ostacolato da barriere di tipo economico e culturale, che devono essere abbattute. Uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, nel 2017, ha evidenziato come l’abolizione da parte della FDA (U.S. Food and Drug Administration) delle restrizioni alla contraccezione d’emergenza in base all’età non abbia abolito le difficoltà di accesso ai contraccettivi, più evidenti tra le fasce di popolazione a basso reddito.
Come Associazione Luca Coscioni ribadiamo il nostro impegno per la contraccezione gratuita, ritenendolo uno dei punti qualificanti per il servizio sanitario di un paese che rispetti i diritti della salute riproduttiva. Parallelamente proseguiamo il nostro lavoro per una piena conoscenza e adeguata applicazione della legge 194 per la tutela della salute delle donne, promuovendone un dibattito pubblico e istituzionale sulle indispensabili modifiche, necessarie a migliorarne l’efficacia, a 42 anni dalla sua entrata in vigore.
Filomena Gallo è Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. Avvocata cassazionista è esperta in diritto di famiglia, diritto internazionale e in problematiche legislative nelle biotecnologie in campo umano. Docente a contratto presso l’Università di Teramo, ha seguito la maggior parte dei procedimenti legali che hanno portato agli interventi della Corte Costituzionale con dichiarazione di incostituzionalità della legge 40/04.