ROMA — La sperimentazione del metodo Stamina si farà. La strada è stata definitivamente aperta dalla legge approvata ieri (259 sì, 2 no e 6 astenuti) dal Senato. Un testo che ripercorre le norme impostate dall’ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, il cui obiettivo era di arrivare a una forma controllata di studi in laboratori certificati per produrre staminali. Dopo le prime forti contrapposizioni manifestate in piazza, Davide Vannoni, il presidente di Stamina Foundation, la società titolare di questa presunta terapia di cui non esistono finora prove di efficacia, si è per la prima volta dichiarato disposto a una collaborazione. Vannoni però aspetta di «sciogliere la riserva dopo un confronto col ministero». La legge stabilisce che i pazienti già in trattamento presso l’ospedale di Brescia su disposizione del tribunale, 86 in tutto tra i quali la piccola Sofia più volte esposta alle riprese dei media, continuino le infusioni. I nuovi cicli verranno sperimentati, per 18 mesi, in base a protocolli dove verranno identificate le malattie sulle quali verificare un eventuale effetto del farmaco a livello di riparazione dei tessuti nervosi. Lo studio verrà coordinato dagli organismi del ministero (agenzia del farmaco e centro trapianti). Stanziati 3 milioni di euro. Per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin «è una soluzione equilibrata e di buon senso che rispetta la medicina e le famiglie. Il Parlamento ha dato prova di rigore». La sperimentazione è un errore per Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’istituto milanese Humanitas: «Mancano tutti i requisiti necessari, a cominciare da un razionale di evidenze precliniche». Favorevole invece la ricercatrice Elena Cattaneo: «Siamo rientrati in un quadro di trasparenza. Vannoni ha finora nascosto le informazioni sulle sue staminali». La Procura di Torino continuerà l’inchiesta aperta lo scorso agosto, con Vannoni e altre 11 persone rinviate a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla somministrazione di farmaci pericolosi e alla truffa.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.