Mi sono iscritto tardi quest’anno all’Associazione Coscioni, praticamente adesso, proprio per partecipare da iscritto a questo congresso. Quest’anno infatti per la prima volta, dopo tanti anni non avevo fatto l’iscrizione all’intero pacchetto ma solo al partito radicale, e da radicale più che da iscritto all’associazione Coscioni vorrei partecipare a questo congresso. Da un po’ di tempo mi vado sempre più convincendo che quella che noi chiamiamo galassia radicale vada un po’ ripensata. Più che una galassia ai miei occhi appare come una nebulosa. In astronomia, il termine indica praticamente la stessa cosa, ma dico nebulosa proprio perché tende alla fine, anche senza volerlo, a nascondere e ad offuscare il partito radicale, il soggetto transnazionale, transpartitico che dovrebbe avere invece più luce e visibilità. I giornali e le televisioni nominano Nessuno Tocchi Caino quando parlano della battaglia contro la pena di morte nel mondo, ma non nominano mai il partito radicale né mostrano il suo simbolo. Ricordo il giorno di Natale dello scorso anno, davanti alla televisione ho assistito in diretta alla benedizione urbi et orbi di Papa Ratzinger, ha fatto gli auguri di Natale in 60 lingue compreso l’esperanto. Il commentatore ha fatto notare la cosa e sono stati inquadrati i compagni radicali dell’era presenti sulla piazza per salutare l’evento. Non è stato nominato però il partito radicale né si sono viste le sue bandiere. Io dico invece che il fatto di essere radicali, in qualunque punto della galassia noi ci troviamo, ci impone la responsabilità e il dovere di rendere sempre più forte e visibile il partito radicale e credo sia ormai urgente per noi mobilitarci tutti per raggiungere l’obiettivo dei 200 mila iscritti nel mondo. C’è poi un altro aspetto della galassia che a me inquieta molto. Questa frammentazione del soggetto radicale fa somigliare anche se molto vagamente, devo dire, alla partitocrazia. Sì proprio a quel sistema contro cui noi lottiamo. Ho detto molto vagamente, non prendetelo come un insulto. Indubbiamente con l’andar del tempo una certa concorrenza tra i vari soggetti della galassia si è necessariamente creata, personalmente ho dato sempre per abitudine, e continuerò a dare, il mio 5 per mille all’Associazione Luca Coscioni; mi dispiace però non poterlo dare anche all’associazione Nessuno Tocchi Caino. Con questo non voglio dire che adesso dobbiamo chiudere tutte le associazioni e gli altri soggetti della galassia. Non sto parlando di chiudere, vorrei soltanto che il partito radicale potesse riassorbire in sé tutte le potenzialità che oggi sono sparse nella galassia. Sappiamo che l’Associazione Coscioni ha dovuto sostenere uno sforzo economico notevole per fare questo congresso. Io dico che il lavoro da noi svolto in questi due giorni scarsi di congresso poteva benissimo svolgersi dentro una commissione in un congresso del partito radicale. Si fanno troppi congressi dentro la galassia e ci sono troppi tesorieri, basta Maurizio Turco, secondo me. E sarebbe meglio fare un solo congresso all’anno del solo partito radicale, facendolo magari durare qualche giorno in più rispetto ai soli 4 in cui solitamente si svolge. Ho parlato solo del partito radicale e non ho parlato per niente dell’Associazione Coscioni. È evidente, visto che sono qui e che mi sono iscritto, che condivido pienamente le ragioni per cui questa associazione è nata e condivido tutte le sue battaglie: sono battaglie radicali. Ovviamente non posso essere d’accordo su tutto e con tutti. Tanto per fare un esempio, io sono un credente, sono felice di esserlo e sono felice di poterlo dichiarare liberamente qui. La fede, è una grande risorsa umana, un’immensa ricchezza e mi dispiace per chi non ce l’ha. Sbaglia chi pensa che sia roba per ingenui, creduloni o persone deboli, la vera fede non è semplicemente credere nell’esistenza di Dio così come si potrebbe banalmente credere a Babbo Natale o al malocchio o agli alieni. La vera fede è innanzitutto amare Dio. Lo si ama perché lo si sente dentro, ed il credervi è una conseguenza di questo. Non si può non credere in ciò che sia ama profondamente. Vi dico perciò che io non ho condiviso per niente il plauso che in questa associazione si è fatto al libro dello scienziato Stephen Hawking “il Grande Disegno” uscito due anni fa. Trovo arroganti le conclusioni di Hawking e del fisico Leonard Mlodinow che insieme a lui ha scritto questo libro. Secondo loro, a questo punto la scienza avrebbe sconfitto la filosofia perché tutte le risposte sarebbero ormai state trovate e non ci sarebbero più domande da porsi. Sembra quasi che vogliano fermare il pensiero umano, ma il pensiero continua ad espandersi e le domande si pongono sempre. E se loro dicono che l’universo non è stato creato da Dio ma si crea da solo perché c’è la legge di gravità, io mi chiedo dov’è la mente che ha formulato questa legge di gravità a cui tutto obbedisce. Chi è il legislatore che ha fatto questa legge. Le domande quindi, continuano a porsi e si porranno sempre: non troveranno mai risposta. E noi radicali, che tra i nostri padri più antichi, annoveriamo anche Socrate, diremo sempre con lui che la sola cosa che sappiamo è che non sappiamo niente. Penso perciò che questa volta Hawking abbia preso una cantonata. Gli va però riconosciuto un merito, quello di averci mostrato quanto può diventare arrogante la scienza, e questo ci deve dare da riflettere. È giustissimo che noi ci battiamo per la libertà di ricerca scientifica ma dobbiamo intenderla come un diritto umano, questa libertà, non diventare per questo adoratori della scienza; perché la scienza deve essere al servizio dell’uomo non l’uomo al servizio della scienza. A Stephen Hawking però vorrei rispondere con le parole di un altro grande scienziato del passato, il biologo francese Pierre Lecomte de Nouy, morto a New York nel 1947. Fu un geniale scienziato molto positivista e per almeno un trentennio fu un ateo convinto; poi, ritrovò la fede forse perché subì un po’ l’influenza del medico chirurgo francese Alexis Carrel che assistette ad uno dei cosiddetti miracoli avvenuti a Lourdes. Pierre Lecomte de Nouy, poco prima di morire scrisse questo: “coloro che senza prova alcuna si sono sforzati e si sforzano sistematicamente di distruggere l’idea di Dio, hanno fatto e fanno, opera anti-scientifica”. Con queste stesse parole voglio oggi rispondere ad Hawking e a quanti vogliono riconoscersi nelle sue conclusioni. E concludo anche io dicendo che quello che maggiormente mi premeva dirvi in questo mio intervento è che dobbiamo rendere forte e sempre più forte il partito radicale non violento transnazionale e transpartitico. Rivolgo perciò un caloroso invito a tutti i presenti o che mi stanno ascoltando che sono iscritti alla sola associazione Coscioni di iscriversi anche al partito radicale. Dobbiamo mobilitarci e dare il meglio di noi stessi affinché questo soggetto politico con il suo simbolo gandhiano della non violenza, possa essere sempre conosciuto e riconosciuto in ogni parte del mondo. Dobbiamo farlo anche a costo di dover rinunciare a qualche cosa. Vi ringrazio.