Saluto ufficialmente da reiscritta alla Luca Coscioni oltre che a tutti gli altri soggetti della galassia radicale, mi fa un po’ sorridere il dovere salutare essendo una di noi, di voi. Come ho detto a Filomena, è un po’ di tempo che stiamo cercando di studiare insieme una serie di iniziative, io oltre a essere iscritta alla Luca Coscioni, a Radicali Italiani, al Partito Transnazionale, sono anche la segretaria di Pari o Dispare, che è un’associazione che con Emma Bonino porta avanti una serie di battaglie sulla parità di genere e dintorni, uno dei temi che sicuramente accomuna Pari o Dispare e la Luca Coscioni è lavorare sulle discriminazioni multiple, e in particolare sulle discriminazioni legate alla disabilità, ai malati, perché come sappiamo molto spesso tutti i servizi di cura e assistenza, che anche come Simone prima ci raccontava, costano o non costano, o vengono addebitati alla sanità pubblica che è molto ingolfata e poi magari ne parlerò un attimo. Penalizzano non solo le famiglie ma in particolare spesso le donne. C’è stato un primo appuntamento proprio a Salerno, in cui abbiamo parlato di servizi di cura e assistenza, che è andato bene. Io sarei favorevole a approfondire per il prossimo anno questo tipo di impegno, ci saranno anche altri progetti, tra cui una proposta di authority contro le discriminazioni multiple, che spero e credo ci vedrà insieme uniti e impegnati in questa battaglia. Aggiungo solo una cosa: quando parliamo di tanti temi che riguardano non solo la Luca Coscioni ma anche le battaglie radicali come quelle della giustizia, e mai come ultimamente tanti temi, anche grazie a un po’ di fortuna, vengono fuori dalla fiction che citava Emma Bonino su Enzo Tortora, al film di Bellocchio, insomma è un periodo di una quadratura particolare in cui alcuni temi riescono a emergere un altro po’ e alcuni nodi a venire al pettine. Credo che sia importante, lo diceva Emma ieri, in un periodo in cui si parla tanto di spread, invece di pensare allo spread democratico che il nostro paese ha. Io alla Associazione Luca Coscioni sono particolarmente affezionata perché è stato il primo amore quando sono diventata radicale ed è stata la prima battaglia a cui mi sono legata: io sono arrivata all’epoca del referendum sulla legge 40. Io di tutto quel periodo, al di là dei tavoli di raccolta firma e anche delle delusioni e anche il legame alla figura di Luca Coscioni e la forza che ha impresso in ognuno di noi, ricordo però una telefonata, la telefonata di Marco Pannella, che la sera stessa, prima del voto referendario mi disse: “non ce la faremo, però non ci scoraggiamo”. Non so se nel frattempo in questi anni qualcun altro si sia scoraggiato, so bene che l’impegno su un eventuale altro pacchetto referendario anche su questi temi potrebbe destare più di una preoccupazione, però credo che sia il momento per rilanciare anche queste battaglie, per colmare non solo gli spread economici di questo paese ma i gap democratici di questo paese perché sempre più incessantemente, e qua ne abbiamo avuto una testimonianza diretta, ci sono storie che ci circondano, che ci toccano da vicino, che riguardano la disabilità, i servizi di cura e assistenza, l’inclusione delle donne, ma anche storie che riguardano l’eutanasia. Ed è, io credo, assurdo e inaccettabile che molti cittadini e cittadine debbano magari decidere di morire in esilio o farlo di nascosto. Credo che debba tornare una grande stagione per i diritti civili di questo Paese e credo che dobbiamo farlo nei prossimi mesi, dobbiamo ricarburare su questo e penso che servano tutte le perplessità di molti ma anche tutta la forza e l’impegno di tutti noi, senza essere solo dei pensatori e contribuenti alle idee ma anche essere parte e gambe di queste scommesse. Grazie.